In una società molto simile alla nostra nel 2039, conflitti, tensioni, violenze, vengono controllati riducendo la variabilità emotiva degli individui, e stimolando al massimo la socialità virtuale. Le persone si frequentano fisicamente il meno possibile. I lavori più ambiti sono quelli in cui non si interagisce con umani ma solo con macchine e programmi.
La tecnologia riesce a rilevare le tracce mnemoniche lasciate all’interno degli edifici, e queste, se economicamente interessanti, vengono duplicate ed elaborate per produrre videogames e altro materiale che renda profitto, altrimenti vengono cancellate per sempre.
Un gruppo di operai precari viene mandato ad ispezionare la sede abbandonata di quella che fu la RCA italiana, al km 12 della via Tiburtina, in cerca di memorie del passato. Questo perché per captare le tracce mnemoniche serve la variabilità emotiva, che appartiene solo agli umani.
I ricercatori con l’aiuto di programmi e dispositivi si aggirano nello spazio descrivendolo e scovandone le risonanze. Quando ne identificano una importante attivano gli ologrammi, e il passato si materializza sotto i loro occhi.
Attraverso le apparizioni e le immedesimazioni ricostruiscono la storia del luogo, mentre i nodi delle loro personalità verranno portati alla ribalta ed esaminati e rivissuti, al suono dei classici immortali prodotti dalla RCA Italiana, tra i quali: “In ginocchio da te”, “Il mondo”, “Cuore matto”, “Il ballo del mattone”, “Rimmel”, “Quando finisce un amore”, “Un’emozione da poco”. I ricercatori non troveranno niente che possa ricondurre a risorse economiche spendibili nel futuro: la musica che ha segnato un’epoca, la cultura, l’arte, non saranno più considerate forme di guadagno e i superiori daranno immediatamente l’ordine di cancellare i ricordi e abbattere le mura per predisporre lo spazio ad un’altra destinazione d’uso. La storia continua…
Dal 7 al 14 giugno
(7, 8 e 9 giugno SOLD OUT! Prenotazioni a partire da sabato 10)
Altro Spazio
Via Tiburno 33 – Roma