Cosa si può raccontare tra i muri di una casa di San Lorenzo che ha retto al bombardamento del ’43?
Si può ricordare la guerra, le bombe, che non sono mai intelligenti, l’amore e l’amicizia.
In una San Lorenzo degli anni ’70, dove il fragore della Guerra impregna ancora le spesse pareti dei condomini popolari e una vecchia radio in disuso campeggia sui mobili di mogano scuro, la famiglia di Sandro e Rosanna si barcamena tra le ribellioni di Piero, il figlio ventenne in cerca della sua identità, Vittoria, la figlia sedicenne innamorata dell’ amore, nonna Rosa, scrigno di storie e segreti e la zia Assunta, simpatica vedova di casa, devota alla Madonna di Lourdes.
Su tutto aleggia la presenza di Marcello quell’amico dei genitori che non c’è più, ma che compare in tutte le loro foto. Assieme alla madre vinceva tutte le gare di quei balli sfrenati che, assieme alle macerie di San Lorenzo, erano stati un‘eredità degli americani. Ma non solo, aveva anche salvato il padre dal bombardamento di Roma.
Protagonista silenziosa una vecchia radio muta che racconta molto di più di quello che sembra.
La vita si sfoglia pagina dopo pagina, come uno di quei libri che a volte nascondono delle pagine attaccate, di quelle che devi separare con il tagliacarte.
Si arriva alla fine convinti di sapere tutto, ma consapevoli che forse qualche pagina è stato giusto lasciarla attaccata.