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Marco Zadra al Cometa con “L’ultimo recital”

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Sarà in scena al Teatro della Cometa dal 2 al 19 maggio L’ULTIMO RECITAL Dedicato a mamma e papà, di e con Marco Zadra. L’ultimo recital è un viaggio nel tempo raccontato da un inedito Marco Zadra, attraverso i ricordi di una famiglia “speciale”. Una famiglia formata da due genitori fantastici: il papà Fausto Zadra nato nel 1934 a Barranquitas (Argentina) e la mamma Marie Louise Bastyns anche lei nata nel 1934 ad Hasselt (Belgio), due grandi pianisti che hanno dato una testimonianza forte e tangibile del loro talento e della loro umanità. Il viaggio parte dal 1923, anno in cui il nonno paterno Alcide emigrava in Argentina e si conclude nel 2001, anno della scomparsa di Fausto a Roma sul palco del Teatro Ghione mentre suonava un notturno di Chopin.

É una storia di migrazione, di aneddoti curiosi, talvolta poetici, talvolta esilaranti, che raccontano il rapporto di Marco con i suoi meravigliosi genitori. Si parla di un papà molto presente, che da buon sudamericano gli ha insegnato a giocare a calcio. E come non ridere di fronte ai regali improbabili, frutto di tournée nei paesi dell’est, come le scarpe Adidas a quattro strisce, o magliette appartenenti a squadre rumene per lo più sconosciute che Marco sfoggiava in una scuola di élite frequentata grazie agli enormi sforzi economici dei suoi genitori. É proprio in quella scuola, un collegio molto austero gestito da preti, che il povero Marco esibiva pullover pesantissimi altrimenti destinati ai ragazzi africani dello zio Missionario Padre Bianco dìAfrica, o doveva affrontare un saggio di pianoforte senza saperlo suonare!

Gli episodi si susseguono con ritmo travolgente, si passa dal racconto tragicomico del mondiale di calcio del 1982 vissuto in un paesino sperduto della campagna fiamminga, facendo attenzione a non esultare troppo per non spaventare il cane cardiopatico della nonna materna, al fervido ricordo dei nonni paterni, Alcide e Dina, due Trentini emigrati in Argentina, e quelli materni: la bella Julia Cleeremans ed il Colonnello Jules Bastyns di cui si erano perse le tracce per lunghi anni visto che era stato condotto in un campo di prigionia in Polonia. Il tema centrale della “morte” viene affrontato con garbo e leggerezza fino all’epilogo del 17 Maggio del 2001, quello dell’ultimo recital, cui segue un finale a sorpresa pieno di poesia ed umanità, che parla di un uomo capace di essere un meraviglioso artista e padre allo stesso tempo, pronto a lasciare un testamento di amore a quelli che verranno dopo di lui. É uno spettacolo che, tra un sorriso e tanta dolcezza, commuove tutti.