Immaginate una nave con un equipaggio composto da medici, infermieri, insegnanti, ingegneri idraulici, agronomi ed altri professionisti, che vada nei paesi più poveri al mondo. Adesso immaginate che tutto questo venga fatto gratuitamente! Non è un sogno. In Italia l’organizzazione Mercy Ships è poco nota, ma è notissima in tutto il mondo. L’Africa Mercy è la nave-ospedale non governativa più grande al mondo. L’equipaggio è costituito da oltre 400 volontari provenienti da ogni parte del mondo che portano speranza e guarigione a migliaia di persone le quali non l’avrebbero mai creduto possible. La notizia è che presto l’Africa Mercy non sarà più sola. Una seconda nave ospedale è in costruzione e presto comincerà a operare, regalando speranza a chi ne ha bisogno.
Ma come nasce Mercy Ships? Nel 1978, mentre Don e Deyon Stephens vivevano a Losanna in Svizzera, iniziarono il viaggio che li portò alla fondazione di Mercy Ships. Iniziarono a cercare una nave adatta a realizzare il loro sogno: una nave ospedale che raggiungesse le persone più povere e bisognose del mondo. Il 7 Luglio 1978 questo sogno divenne realtà. La prima Mercy Ships, il traghetto oceanico dismesso M/V Victoria, venne acquistato per 1.000.000 di dollari, grazie ad un prestito ricevuto da una banca svizzera. Don e Deyon iniziarono a reclutare l’equipaggio per la nave ed a raccogliere fondi per adeguarla agli standard internazionali. I lavori, durati 4 anni, hanno permesso di trasformare una nave passeggeri in una nave ospedale da 11.701 tonnellate dotata di 3 sale operatorie, un reparto di 40 letti e in grado di trasportare un equipaggio di 350 volontari dovunque nel mondo. Nel 1982, ribattezzata Anastasis, prese il largo la prima Mercy Ship!
Un’altra pietra miliare venne aggiunta nel 2007 con Africa Mercy, la più grande nave ospedale allestita nella storia dell’organizzazione.
Don con sua moglie Deyon e i loro quattro figli hanno vissuto a bordo della prima Marcy Ship, l’Anastasis, per 10 anni. Adesso dal centro operativo internazionale presso Garden Valley in USA, gli Stephens sovrintendono alla crescita e allo sviluppo di Mercy Ships dalle sue modeste origini all’organizzazione attuale, che ha avuto nella sua storia migliaia di professionisti volontari, da oltre 35 nazioni. Don attualmente è Presidente e membro del Comitato Esecutivo e del Consiglio Internazionale di Mercy Ships.
Ma in quali settori opera Mercy Ships? I medici volontari, specializzati in chirurgia plastica e ricostruttiva rimuovono tumori deformanti, correggono il labbro leporino e le fessure palatine, correggono anomalie congenite ed aumentano la mobilità dei disabili o sfigurati da contratture causate dalle ustioni, trattano le lesioni cicatriziali, quelle dovute al Noma, o alla lebbra.
Decine di migliaia di bambini nascono ogni anno con delle fessure labiali (labbro leporino) e/o palatine. Si tratta di un problema genetico facilmente riparabile nel mondo occidentale, ma i bambini nati in Africa occidentale hanno poche possibilità di beneficiare di un intervento chirurgico correttivo. I bambini nati con il labbro leporino sono spesso malnutriti poiché la lesione non permette loro di alimentarsi normalmente. I pochi bambini che sopravvivono vengono spesso rifiutati e abbandonati a causa della loro deformità.
Mercy Ships interviene sulla labio-palato schisi su persone di ogni età, dai giovanissimi agli anziani. Non importa l’età. I sorrisi di gioia sui loro nuovi volti sono una dimostrazione della potenza di trasformazione della vita che hanno questi semplici interventi.
Tumori deformanti e grotteschi non sono rari nei paesi in via di sviluppo. Mercy Ships ha eseguito migliaia di interventi di chirurgia maxillo-facciale che hanno cambiato la vita, dando a molti la possibilità di una nuova vita e salvando alcuni dal soffocamento, l’inedia, la morte.
Sparito dal mondo occidentale sin dal tempo dei campi di concentramento, il Noma (anche noto come stomatite cancrenosa) è una malattia infettiva che distrugge i tessuti oro-facciali. Colpisce prevalentemente i bambini ed evolve rapidamente diffondendosi al naso, alle labbra e alle guance letteralmente mangiando la carne.
Pur essendo prevenibile e curabile, migliaia di persone nei paesi in via di sviluppo muoiono ogni anno per questa malattia. Coloro che sopravvivono restano non solo sfigurati, ma anche con gravi difficoltà ad alimentarsi, respirare e deglutire.
Mercy Ships esegue numerosi interventi di chirurgia ricostruttiva facciale sulle vittime del Noma. Ciò dà loro la possibilità di condurre una vita normale. Si contribuisce anche alla lotta contro il Noma fornendo educazione in sanità pubblica, cure odontoiatriche e con un insegnamento rigoroso sull’approvvigionamento idrico e l’igiene dell’acqua. Povertà, malnutrizione, scarsa igiene orale, scarsa igiene in generale e le malattie, in particolare il morbillo, sono fattori che contribuiscono al rischio di Noma.
Questo il mondo Mercy Ships, che spera di crescere ancora.
Info: www.mercyships.org