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Morire per il neofascismo, Carlo Costa e Gabriele Di Giuseppe. Corpo estraneo. Storia di Giorgio Vale, in uscita per Milieu Edizioni 

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Sono queste le domande da cui parte il lavoro di Carlo Costa e Gabriele Di GiuseppeCorpo estraneo. Storia di Giorgio Vale, in uscita per Milieu Edizioni il 21 ottobre, raccoglie ed elabora i risultati della loro ricerca, durata oltre un decennio, per arrivare a comprendere non solo la vicenda oscura di un giovane morto per un ideale che lo rigettava, ma un intero momento storico che ancora rimane profondamente irrisolto.

Giorgio Vale è stato un “morto politicamente scorretto”: figlio di un eritreo e di un’italiana, cresce nella Balduina degli anni Settanta, quartiere romano all’epoca comunemente considerato affine alla destra. Nonostante il colore della pelle, milita giovanissimo prima in Terza Posizione e poi nelle file dei NAR, fino a morire in circostanze poco chiare nel corso di un’irruzione della polizia dopo venti mesi di latitanza. Cosa ha portato un ragazzo nero, figlio tanto della borghesia emergente quanto della storia coloniale italiana, ad abbracciare il neofascismo? L’indagine socio-psicologica della militanza, l’amicizia con Valerio Fioravanti, la contraddizione razziale, la vicenda familiare: gli aspetti pubblici e privati della storia di Giorgio Vale concorrono tutti a tracciare il ritratto di una figura ambivalente che ha catalizzato tutte le contraddizioni del periodo.

Il dolore ancora vivo di chi ha vissuto quegli anni polarizzati, insieme alla volontà politica di cancellarne la problematicità, ostacolano significativamente i tentativi degli storici di gettare luce sull’Italia degli anni Settanta e Ottanta, segnata dal radicalismo giovanile e dalla militarizzazione del conflitto politico.

Lavoro di ricostruzione storica scientificamente rigorosa ma a forte vocazione divulgativaCorpo estraneo racconta una storia collettiva che ancora riecheggia inquietantemente nel presente.