Home teatro “Ninfamania”, l’ironia e la leggerezza di chi vive in un’assoluta solitudine

“Ninfamania”, l’ironia e la leggerezza di chi vive in un’assoluta solitudine

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In scena al Teatro Studio Uno dal 19 al 22 dicembre “Ninfamania” scritto e diretto Emanuela Caruso con in scena Michele Pagliai, protagonista di uno spettacolo tragicomico che giocando sull’ironia e la leggerezza racconta il dramma e la solitudine di una giovane donna affetta da ninfomania.

Come si può camminare per strada, prendere un caffè, guidare, svolgere le piccole attività quotidiane, sapendo che da un momento all’altro potremmo avere un raptus sessuomane? Luisa, una giovane donna in carriera, alle prese con una condizione insolita: la ninfomania, ci mostra tutte le difficoltà quotidiane di chi ha un disturbo come il suo, che per molti è solo oscenità, per qualcuno buffo o divertente, ma che nessuno considera come una patologia vera e propria clinicamente diagnosticata.

Attraverso gli eventi paradossali della sua vita, Luisa denuncia un’assoluta solitudine. Solitudine di chi resta isolato si isola per non far soffrire gli altri, di chi si trova in una condizione politicamente scorretta e socialmente inaccettabile quindi impossibile da amare persino per i suoi genitori.

Luisa è stata una bambina che ha sempre giocato con la sua sessualità e ne ha sempre abusato. Luisa adesso è una donna che non conosce l’amore, ma conosce la solitudine. Solitudine di chi ferisce continuamente gli altri pur non volendo, di chi si trova in una condizione politicamente scorretta, socialmente inaccettabile e impossibile da amare. Non esiste compassione per l’oscenità.

Cosa comporta nella vita pratica non avere il controllo sulle proprie inibizioni e impulsi sessuali? Come ci si sente a camminare per strada, prendere un caffè con un conoscente, guidare, parlare con gli amici, pranzare con i propri genitori, sapendo che da un momento all’altro potresti avere un’irrefrenabile attacco ninfomane? Come ti guardano le persone che lo sanno, come gestisci tutto questo? E soprattutto: quanto può, anche chi ti ama, capire e tollerare?

È possibile vivere una relazione d’amore equilibrata, reale, quando si è dipendenti dal sesso? Questo è ciò che Luisa deve scoprire.