Nella carrellata di grandi pianisti che offre la Stagione di Musica da Camera dell’Accademia, spicca Yefim Bronfman, uzbeko di nascita, israeliano di adozione, cittadino USA dal 1989. Solista di pregio e vincitore del Grammy Award per la registrazione dei tre Concerti per pianoforte di Bartók, Bronfman è tra i maggiori virtuosi di pianoforte dei nostri giorni, grazie ad una tecnica straordinaria e ad una eccezionale musicalità che lo hanno portato sui palcoscenici di tutto il mondo senza risparmiarsi, come ad esempio ha fatto lo scorso ottobre quando durante l’esecuzione della Sonata Sz 80 di Bartòk, con London Symphony Orchestra, Bronfman si è ferito sui tasti del pianoforte ma, incurante del sangue che sgorgava, ha concluso la sua esibizione tra gli applausi del pubblico in sala.
Ora Yefim “Fima” Bronfman torna finalmente ad esibirsi a Roma (Sala Santa Cecilia – Mercoledì 6 aprile ore 20,30) con un programma di grande impatto in cui la fanno da padrona due Sonate di Prokof’ev, la n. 8 e la n. 9, facenti parte di un trittico composto da Prokof’ev al limitare della Seconda Guerra Mondiale e probabilmente ispirate all’atmosfera drammatica e violenta di quegli anni. Bronfman è esecutore di riferimento di Prokof’ev ma sarà certamente avvincente ascoltare le sue interpretazioni di due classici del Romanticismo pianistico come la seducente Arabeske e il colorato e animato Carnevale di Vienna di Schumann