Penthy sur la bande, della giovane e promettente drammaturga francese Magali Mougel, sarà in scena, per la prima volta in Italia, a Teatro i il 9 maggio. La mise en espace è curata da Renzo Martinelli, direttore artistico di Teatro i, a dare voce e corpo a Penthy, una Pentesilea contemporanea, passionale e tormentata, l’attrice Viola Graziosi, la cui voce diventa coro grazie alla speciale tecnica di registrazione e riproduzione sonora dell’olofonia.
Questo percorso di ricerca è sostenuto da Fabulamundi. Playwriting Europe – Beyond borders? (Premio speciale Ubu 2017), progetto europeo di cooperazione che sostiene, promuove e divulga la drammaturgia contemporanea nei paesi coinvolti. Attualmente i partner di Fabulamundi sono quindici, in dieci paesi europei. Per quanto riguarda l’Italia, Teatro i è partner insieme a PAV (capofila) e Area06/Festival Short Theatre.
Penthy richiama, per assonanza e riferimenti, la Pentesilea di Kleist, riscrittura del mito in cui si assiste ad un ribaltamento del racconto originale. Qui Pentesilea non viene uccisa da Achille, ma al contrario, in un eccesso di furore erotico, dopo averlo vinto in duello Achille, lo uccide, accanendosi sul suo corpo e, letteralmente, sbranandolo.
Questo dramma, scritto alle soglie del romanticismo e nato come libretto d’opera, è da sempre ritenuto di ardua rappresentazione. Nel testo di Magali Mougel trova una differente immediatezza, in una forma sintetica, comunque sonora, che richiama l’ascolto più ancora della rappresentazione.
In scena un’attrice, Viola Graziosi – già apprezzata protagonista in Tu es libre – la cui voce si fa coro solo grazie all’utilizzo dell’olofonia, una tecnica di registrazione e riproduzione sonora che permette di riprodurre un suono in modo simile a come viene percepito dall’apparato uditivo dell’uomo.