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“Ridere” di Lucio Aimasso CasaSirio Editore

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Ex-comico, ex-fratello, ex-fidanzato: Vittorio non è più nulla e non ha più nessuno. Lascia passare le giornate, incapace di guardare a qualcosa che non sia il suo passato, costellato da colpe e fallimenti. Deluso dalla vita e da se stesso, infastidito dalle poche persone che ancora vogliono aiutarlo, sceglie l’indifferenza, si stordisce a forza di rum. Unica compagna la poltrona, Johnny. 

Lucio Aimasso, vincitore del premio IoScrittore 2016, al suo secondo romanzo per CasaSirio dopo La notte in cui suonò Sven Vath (2017), ci presenta il protagonista in quello che lui chiama il Confine, una provincia lontana da tutto e da tutti che gli ricorda ogni giorno il suo fallimento. Tre anni da quando è tornato da Milano, la metropoli dove cercava di realizzarsi, sette che non ha contatti con il fratello Fabrizio. Ora odia il suo lavoro, odia la sua vita, si odia.

Un giorno bussano alla sua porta: Fabrizio vuole rientrare nella sua vita e non è solo, con lui c’è la figlia di sette anni, Rebecca. Vittorio si trova davanti una bambina sensibile e silenziosa, già ansiosa: un’anima affine?

Senza neanche sapere come, si ritroveranno insieme e insieme saranno chiamati ad affrontare una grande prova, più grande di loro stessi. Ma come potrà Vittorio, deluso e disilluso, insegnare a Rebecca a lottare per la propria bellezza? E come potrà una bambina spingere l’uomo a risalire il baratro in cui ha deciso di sprofondare?

Una storia di trasformazione profonda. Un uomo che ha perso se stesso accetta di non ritrovarsi più, di morire per vivere. 

Servendosi di prosa piana e diretta Aimasso riesce ad arrivare alla pancia del lettore con poche parole e a rendere Ridere una storia universale.

“Nonostante le abbia inseguite per tutta la vita, solo ora capisco il vero potere delle risate: ti tolgono tutto, umori, malinconia, tristezza, rabbia. Puliscono a fondo e lasciano un vuoto sereno, da colmare di nuovo.”