Una biografia traslata e musicata sul tema delle radici. Sulla condizione dell’emigrare/immigrare, sull’incertezza di questo doppio passo. Il passo forzato verso la nuova terra, la nuova cultura, e il desiderio di ritrovarsi e riconoscere le proprie radici.
La drammaturgia non punta alla polemica sociale ma gioca con i luoghi comuni sulla
diversità, con la ricchezza di dettagli e lo sguardo straniato di chi li affronta ogni giorno in prima persona.
Lo spettacolo si compone di racconti, brani, suoni e ritmi della tradizione popolare albanese rivisitati in chiave contemporanea. E’ il risultato dell’incontro tra un’attrice e violista classica albanese, immigrata da più di dieci anni, e tre musicisti italiani di estrazione squisitamente jazzistica. Terreno comune della ricerca è il tentativo di intrecciare il suono alla parola, di farle fluire naturalmente in racconti di stupore e danze animate.
Nina è un personaggio che porta dentro di sé due mondi: la modernità e la tradizione, l’Albania di oggi e quella del regime, l’Italia immaginata e quella vissuta. Affronta con divertimento e cinismo un naufragio. E’ espressione di chi una terra non l’avrà mai, se non quando batterà il piede per tenere il ritmo della sua musica.
Sabato 25 ore 21 e domenica 26 marzo ore 18.00 – Florian Espace