Lo spettacolo nasce dalla voglia di indagare la dimensione del “ricordo”, inteso come la testimonianza, tangibile o emotiva, di un evento passato e dalla riflessione sulla capacità che ha il rievocare gli eventi passati di modificare, in meglio o in peggio, l’agire futuro, e viceversa come lo stato emotivo presente può “illuminare” in maniera differente uno specifico evento trascorso.
La vicenda si svolge quindi dentro, fuori, intorno e sopra una grossa e polverosa cappelliera, circondata e sovrastata da pezzi di usurate corde, una delle quali, agganciata al soffitto, termina proprio all’interno di essa. Quando il coperchio della scatola cade ne fuoriescono stralci di fogli, vecchi vestiti, bizzarri oggetti di vario genere, ed una donna. Comincia cosi l’esplorazione dello spazio circostante, orizzontale e verticale, attraverso la quale questo personaggio si rivela, in un’intensa ricerca dentro e fuori di se, veicolata dalla danza e dall’acrobatica aerea. La conclusione di questo viaggio è un ritorno al punto di partenza, con la conquista di una piena consapevolezza di ciò che è stato e della fiducia in ciò che potrà essere.
TFC – Teatro Furio Camillo –
via Camilla, 44 – Roma
17 febbraio 2017 ore 21.00