La stagione concertistica del Conservatorio Santa Cecilia si conclude con un programma all’insegna della musica barocca. I brani scelti sono alcune preziose pagine dei tre più grandi musicisti fra il 1600 e il 1700, due delle quali saranno interpretate da Sària Convertino e Gian Marco Ciampa, giovani, notevoli talenti del conservatorio.
Si comincia con Antonio Vivaldi (1678-1741), di cui ci sono pervenuti ben trecentoventinove concerti per strumento solista ed orchestra. Il Concerto per chitarra in re maggiore, scelto per l’occasione, è un capolavoro delicato e pieno di raffinata espressività, dal quale lo strumento solista emerge in tutta la sua gamma di armonie. La struttura dell’opera infatti è pensata appositamente per far sì che la chitarra riesca a distinguersi sempre, senza rischiare di essere “coperta” dall’orchestra. Si può ammirare il talento dell’interprete nei numerosi passaggi virtuosistici (decisamente notevoli quelli nel terzo movimento) e godere dei fraseggi espressivi ed eloquenti nel Largo centrale, in cui il discorso melodico è interamente nelle mani del solista mentre una parte dell’orchestra accompagna semplicemente con note lunghe. Seguirà la trascrizione per fisarmonica delConcerto in la minore per violino e orchestra di Johannes Sebastian Bach (1685-1750). Si tratta di uno dei brani più noti del compositore, contraddistinto da un andamento virtuosistico nel primo e terzo movimento, in cui lo strumento solista deve dimostrare una grande capacità tecnica e al tempo stesso una notevole espressività. Conclude uno dei celebri Concerti Grossidi George Handel (1685-1759), l’opera 6 numero 7. Il brano segue la ripartizione orchestrale tipicamente barocca, con il gruppo degli strumenti solisti (“concertino”) e quello rimanente della maggior parte degli strumenti (“ripieno”), confermando un equilibrio all’epoca perfettamente insito nella composizione musicale.