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“Umberto Eco, FrancoMaria Ricci. Labirinti. Storia di un segno”, la mostra multimediale in compagnia di Umberto Eco

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Alla scoperta del “labirinto”, un segno universale, grazie ad una mostra multimediale in compagnia dello scrittore, semiologo e filosofo Umberto Eco (1932-2016) e l’editore e
bibliofilo Franco Maria Ricci (1937-2020). Dal 22 maggio al 26 settembre 2021 il Labirinto della Masone a Fontanellato (Parma), ideato e creato da Ricci, proporrà l’esposizione “Umberto Eco, FrancoMaria Ricci. Labirinti. Storia di un segno”: si svilupperà in quattro sale tra le quali i visitatori saranno accompagnati dalla guida di
ombre nobili e sapienti legate alla storia di Ricci – non solo Umberto Eco ma anche Jorge Luis Borges – con transiti multimediali di parole e pensieri.

Grazie ad innovativi allestimenti multimediali a cura di Neo (Narrative Environments Operas), studio di ricerca e progettazione di ambienti narrativi in particolare nell’ambito di esposizioni e musei e già autore di prestigiosi progetti di digital art (come quello
vincitore del XXVI premio Compasso d’Oro lo scorso settembre), il Labirinto si trasformerà in un vero e proprio metalabirinto, introducendo i visitatori in un percorso di parole e pensieri, tra allestimenti scenografici e digitali e prestiti di rilievo, alla
scoperta della storia e del significato di uno dei simboli più antichi al mondo. Nella prima, dedicata proprio a Eco, la voce e le parole – brani, citazioni e riflessioni – del grande scrittore guideranno il pubblico in un labirinto dalle pareti riflettenti: un dedalo di specchi animato da visioni che invitano a rileggere la storia del labirinto nei suoi
significati simbolici e psicologici. Nella seconda sala saranno invece opere d’arte a raccontare lo sviluppo storico dei labirinti in un’immersione multimediale a 360 gradi: l’iconografia dei labirinti, le immagini e le animazioni contribuiranno a realizzare un ambiente mutevole e dinamico. Nella terza sala, si troveranno prestiti importanti con dipinti affascinanti e misteriosi, come il cinquecentesco Ritratto di Bartolomeo Prati di Girolamo Mazzola Bedoli e diverse opere a stampa e miniate dal rinascimento ad oggi: volumi antichi illustrati con labirinti, come il codice di Lelio Pittoni conservato alla Biblioteca di Firenze, o il volume Carceri d’invenzione, con le stampe calcografiche di Giovan Battista Piranesi, la rivista Minotaure di Skira, per toccare con mano l’idea di
labirinto e di come questo simbolo abbia partecipato alla Storia del mondo. Nella quarta e ultima sala, una selezione delle opere del contemporaneo Giovanni Soccol dalla serie Labirinti, condurrà i visitatori tra scenari affascinanti e simbolici che rappresentano una
vera e propria indagine emotiva.  L’esposizione è accompagnata da una guida/catalogo delle opere esposte di Soccol unito al volume “Labirinti”, interamente curato da Franco Maria Ricci e pubblicato con Rizzoli – ristampa aggiornata della versione del 2013 – con la prefazione di Umberto Eco, il testo di  Giovanni Mariotti, che porta il lettore alla scopertadella storia dei labirinti e il dizionario mitologico a cura di Luisa Biondetti per approfondire la parte del mito legata alla cultura greca. La mostra è realizzata con il patrocinio del Ministero della cultura, della Regione Emilia-Romagna, Comune di Fontanellato, Comune di Parma e gli allestimenti sono a cura di Neo Tech.