Continua la stagione del Teatro Eliseo con “Tempeste solari”, testo e regia di Luca De Bei, in scena fino al primo novembre. Il naturale svolgimento di uno spettacolo, in cui si ha perlopiù uno slittamento, una evoluzione di ciascuna scena nella successiva, in questo caso è di volta in volta turbato da una cesura, sia spaziale sia temporale, per cui ogni singolo quadro succede all’altro senza che sia minimamente contaminato dagli altri e cosicché anche i personaggi non compaiono mai tutti insieme.

Sono proprio i due portelli sul fondo del palco ad avere questo compito, facendo scorrere in avanti e indietro alternativamente la pedana di destra e quella di sinistra. Man mano che si avvicendano i quadri si delineano le vite dei componenti di una famiglia borghese interpretata da Ugo Pagliai nel ruolo del padre, Pia Lanciotti in quello della figlia, Mauro Conte in quello del figlio, David Sebasti nel ruolo del genero, Chiara Augenti nella parte dell’amante del genero. Il testo piazza in più punti battute di spirito che suscitano un riso sincero, specialmente se messe in bocca alla madre, parte nella quale Paola Quattrini si è calata perfettamente.

Ma, d’altro canto, immergere la storia di questo testo nei nostri giorni e presentarla sì in un’ottica psicologica ma poco profonda non la rende meno prevedibile e il tema dei “giorni nostri” resta un’arma a doppio taglio, a maggior ragione nel momento in cui l’autore si prefigge l’obiettivo di non proporre risposte e neppure un finale vero e proprio.