Martedì 9 giugno alla Casa del Cinema di Villa Borghese, in sala Kodak, alle 20.30 saranno presentati e proiettati i 13 cortometraggi finalisti del concorso Piccola Scena Digitale. L’idea nasce dal progetto “CarcerAzioni. Prigionie dei nostri tempi“, un percorso di eventi ed incontri che tra il 2013 e il 2014, attraverso mostre, laboratori e performance, ha condotto una riflessione sul concetto di prigionia e libertà ai giorni nostri.
Il festival indaga tramite, la video-danza, il video-teatro e la video-performance, le molteplici e variegate interpretazioni del concetto di “prigionia invisibile”, già espresso da Samuel Beckett nella sua opera. E il vincitore del concorso riceverà come premio l’opera “A Samuel Beckett”, una scultura di Luciano Minestrella in legno, acciaio e travertino, appunto ispirata al pensiero dello scrittore e drammaturgo irlandese.
I cortometraggi in gara raccontano storie, spaccati di vita o riflessioni estetiche che affrontano da angolazioni diverse il complesso mondo del disagio, toccando esperienze personali o allargando il focus sul mondo magari anche con una narrazione storica. In questo senso, il video cerca tracce nel teatro o nella danza o nella performance per ricreare un originale tessuto visivo. L’assessore alla Cultura di Roma, Giovanna Marinelli aggiunge:«Piccola Scena Digitale è un nuovo appuntamento rivolto a giovani creatori e sceneggiatori, sicuramente a un pubblico avvezzo all’immagine che – se ne avrà desiderio – cercherà di scoprire le tendenze contemporanee, e come il video oggi si metta a disposizione per raccontare la “vita” della scena, o la scena dal vivo. Esistono diversi festival dedicati al video-teatro o alla video-danza che sono diventati tradizione nel nostro Paese, punto di incontro fra operatori e artisti. Essi sono archivi straordinari, dunque memoria della grande maestria del lavoro video (e penso, per citare esmpi di eccellenza, al festival di Riccione Ttv o al Coreografo elettronico di Napoli). In questo senso Piccola Scena Digitale mi sembra si collochi in questo solco di indagine e ricerca in una città, quale Roma è, di espressione e proposizione cinematografica a molti livelli, istituzionali e indipendenti».