Home life style motori #in10minuti. Range Rover Evoque 2016

#in10minuti. Range Rover Evoque 2016

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Fin dal giorno della sua presentazione, la Range Rover Evoque si è imposta come una delle massime espressioni dello stile applicato alle quattro ruote. Una suv alla moda, elegante e sportiva allo stesso tempo, ma sempre molto ricercata, sia nella qualità sia nei contenuti. Forse è per questo che si è soliti vedere Evoque in allestimenti super-accessoriati appartenenti alla fascia più alta del listino. Ecco il motivo per cui, andando controtendenza, in occasione del restyling di metà carriera abbiamo deciso di scoprire una delle versioni di accesso alla gamma. Ci siamo quindi messi al volante di una Evoque in allestimento Pure con cambio manuale.

 

Più piccolo e brillante. La principale novità a fare il suo debutto con il nuovo model year della Evoque è l’inedito propulsore Diesel di 2 litri che sostituisce il vecchio 2.2. Quello oggetto della nostra prova eroga 150 CV ed è il meno potente della gamma. Nonostante questo, la spinta è comunque piuttosto corposa, soprattutto ai bassi regimi dove i 380 Nm a disposizione regalano un certo brio a questa Evoque. L’erogazione, soprattutto rispetto al vecchio 2.2, è molto più fluida, più lineare e ce ne accorgiamo appena imbocchiamo un lungo stradone a due corsie. Affondiamo il piede sull’acceleratore e la Evoque si lancia in avanti, anche se i 1.655 chili di peso si sentono tutti. Il range a disposizione, in realtà, non è molto ampio, la zona rossa comincia già a 4.500 giri, tuttavia l’elasticità che caratterizza questa unità ai bassi regimi è più che sufficiente a non far sentire il bisogno di tirare le marce più del necessario.

 

Più unico che raro. Ma la vera chicca dell’esemplare che stiamo provando è il cambio. Si tratta di un manuale a sei rapporti. Siamo talmente abituati a vedere Evoque automatici che in molti nemmeno sospettavano della possibilità di poter montare un manuale sulla più piccola delle Range Rover. E invece il manuale c’è e lavora anche bene. La corsa della leva è molto corta, quasi stupisce trovare un cambio manuale con una così buona manovrabilità su una suv.  Peccato solo per gli innesti a volte un po’ contrastati e per la frizione un po’ troppo pesante. Ma tolto questo, il manuale sulla Evoque fa egregiamente il suo lavoro, il punto è che, forse, una trasmissione meccanica stona un po’ su un’auto del genere. Una suv pensata per essere modaiola e nel suo piccolo di nicchia, si sposa comunque molto meglio con un cambio automatico. Oltretutto lo ZF a 9 marce disponibile per la Evoque è perfetto per questo genere di auto.

Agile quanto basta. Ci spostiamo su una strada secondaria ricca di curve per vedere come la Evoque se la cava quando si forza un po’ il ritmo. Il cambio manuale invoglia a premere sull’acceleratore e cominciamo a infilare una curva dopo l’altra. Nonostante l’altezza da terra, la tenuta laterale è molto buona, il rollio è contenuto e se non si esagera con ingressi in curva troppo violenti resta piatta e molto stabile. Infiliamo una serie di curve in sequenza è lo sterzo appare subito molto comunicativo. Buona la frenata, sempre pronta e modulabile e ottimo il lavoro delle sospensioni, che pur non essendo morbidissime, riescono a filtrare bene le asperità della strada, rimanendo comunque sempre molto comunicative. Anche quando si lascia l’asfalto.

Su tutti i terreni. Per quanto la Evoque non sia stata progettata per il fuoristrada più estremo, può comunque fare affidamento sul sistema Terrain Response. Le modalità di guida disponibili sono quattro: Normal, Erba/Ghiaia/Neve, Fango e Solchi e infine Sabbia, selezionabili tramite l’apposito comando posizionato sul tunnel centrale. Ci buttiamo così su una strada sterrata. Niente di troppo impegnativo sia chiaro, ma il fuoristrada tipico che la clientela di questo genere di vetture potrebbe trovarsi ad affrontare. Anche qui le sospensioni lavorano egregiamente e il controllo di trazione vigila costantemente sul comportamento della macchina. Prima di tornare sull’asfalto ci cimentiamo in un passaggio leggermente più impegnativo. La strada si fa in salita, è piena di solchi ed è resa viscida dalle piogge dei giorni passati. Ci proviamo, dentro la prima e cominciamo. La Evoque si muove senza problemi, entrando e uscendo dai buchi presenti sulla strada senza fatica. Insomma, l’abito non fa il monaco e sotto lo smoking questa Evoque porta le scarpe da trekking.

Occhio dietro. Se il design è uno degli elementi distintivi della Evoque, è altrettanto vero che spesso, per apparire belli qualche sacrificio bisogna farlo. Infatti, la forma molto spiovente del tetto e la linea di cintura alta fanno si che il lunotto posteriore abbia dimensioni decisamente piccole, rendendo le manovre in retromarcia piuttosto delicate. Per questo motivo, se non si sceglie un allestimento che la prevede già di serie, è bene selezionare la telecamera posteriore dalla lista degli optional. Altro limite in termini di visibilità è rappresentato dagli specchietti laterali. Sono di grandi dimensioni e creano un punto cieco piuttosto fastidioso soprattutto se si adotta una seduta bassa.

Comoda e spaziosa. Ciò che invece il design non ha intaccato è l’ergonomia dell’abitacolo. Davanti viaggiamo comodissimi, i sedili sono morbidi ma comunque molto contenitivi e di spazio per muoversi ce n’è in abbondanza. Anche dietro non si sta scomodi. C’è spazio a sufficienza per le gambe e la seduta lunga dei sedili aiuta a non sentirsi affaticati nemmeno dopo lunghi viaggi. Soltanto il passeggero centrale è un po sacrificato a causa della presenza del tunnel della trasmissione. Dove la Evoque non eccelle, invece, è nel bagagliaio. L’apertura è molto ampia, ma la capacità del vano di 420 litri, non proprio un record nella categoria. Tuttavia, il piano è regolare e sono presenti diversi ganci per bloccare il carico oltre a una presa da 12 Volt.

Elegante e ricercata. Fedele al target del brand, anche questa nuova Evoque si distingue per la qualità dei materiali con i quali sono realizzati gli interni. La plancia è morbida al tatto, impreziosita da cuciture a vista e gli inserti in alluminio donano un tocco di stile in più. L’illuminazione è interamente a led. Insomma, un bel posto in cui passare del tempo. Peccato solo per i pannelli di plastica rigida che ricoprono lo schienale dei sedili anteriori: hanno un aspetto un po’ grezzo, sicuramente in linea con il carattere da fuoristrada della Evoque, ma un po’ meno con quello da cittadina glamour, che poi è quello dominante.

Icona di stile. Ma se c’è un elemento assolutamente lontano da qualsiasi tipo di critica di questa Evoque, quello è il design. Vero punto di forza della vettura, è quello che maggiormente la caratterizza e che in buona parte ne ha decretato il successo commerciale. Ogni elemento è stato studiato per staccare con i classici canoni stilistici dei fuoristrada, cosi come con quelli tipicamente legati a Land Rover. La Evoque, infatti, è stata la portavoce di un nuovo linguaggio stilistico che è stato poi progressivamente allargato all’intera gamma. È vero che quello estetico è un giudizio soggettivo, ma mentre la osserviamo girandoci intorno prima di rimetterci in viaggio, non possiamo fare a meno di notare che nessuna delle sue dirette rivali riesce a trasmettere lo stesso dinamismo della Evoque anche stando semplicemente parcheggiata.

Si comanda con un dito. Il sistema di infotainment fa affidamento su uno schermo touch screen da 8 pollici. Navigare tra le varie funzioni è semplice, anche se l’assenza di un comando fisico sul tunnel centrale obbliga ad usare necessariamente le dita sullo schermo. Ad ogni modo, la grafica è buona e il sistema veloce. Ma i più esigenti possono scegliere lo schermo da 10 pollici in opzione dotato anche della funzione Dual View, che permette a guidatore e passeggero di guardare due diverse schermate contemporaneamente. Novità del model year 2016, infine, è il nuovo schermo a colori posizionato nel centro del quadro strumenti tra contachilometri e contagiri. Qui vengono riportate tutte le principali informazioni sul funzionamento del veicolo oltre alle indicazioni di navigazione e quelle multimediali.

Gamma e prezzi. Il 2.0 a gasolio, oltre che nella variante da 150 CV oggetto di questa prima presa di contatto, è disponibile anche con 180 CV, mentre per chi preferisce il benzina c’è il 2.0 Si4 da 240 CV. E non è tutto, da buona icona di stile quale vuole essere la Evoque e non un semplice suv, sono tre anche le carrozzerie disponibili. Oltre a quella cinque porte, infatti, c’è anche quella Coupé a tre porte, che paga qualcosina in termini di abitabilità posteriore e da poco anche quella Convertible, una vera e propria stravaganza su quattroruote, l’ideale per chi proprio non vuole passare inosservato. I prezzi partono da 38.000 euro per la 2.0 150 CV manuale a cinque porte. Non sono pochi, è vero,  ma per questa cifra non comprate soltanto un’auto per spostarvi dal punto A al punto B. Acquistate un accessorio da abbinare a ciò che indossate, da sfoggiare durante l’aperitivo in centro e allo stesso tempo, da usare per una gita fuoriporta anche l’asfalto lascia il posto al fango. Sempre che siate disposti a sporcare una carrozzeria così.

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