Avete presente quei saloni dell’auto super patinati? Quelli da tappeti rossi, allestimenti ricercatissimi, luci e riflettori da tutte le parti? Bene, dimenticateli. A Torino, dall’8 al 12 giugno, si è svolta la seconda edizione di un evento fuori dalle righe, che ha evoluto il tradizionale concetto di salone automobilistico, portando le automobili direttamente a casa degli appassionati. Si tratta del Salone dell’Auto di Torino – Parco Valentino, una kermesse inedita inserita nello storico contesto del Parco del Valentino del capoluogo piemontese. Forte del suo essere così unico nel suo genere, il Salone di Torino è cresciuto in maniera esponenziale rispetto all’anno scorso e per l’edizione 2016, che ha richiamato ben 650mila visitatori, ha portato in passerella diverse anteprime mondiali, molte delle quali tutte italiane.
Mazzanti Evantra Millecavalli. La prima che incontriamo nel corso della nostra passeggiata all’interno del Parco non solo è tutta italiana, ma è anche la vettura di serie più potente mai prodotta in Italia. Un prodotto artigianale nato dalla passione più sfrenata per le automobili. Il suo nome è Evantra Millecavalli ed è la variante più estrema, prestazionale ed esclusiva della Mazzanti Evantra. Il nome di questa nuova serie speciale limitata a 25 esemplari non lascia dubbi sul potenziale del suo propulsore. Si tratta di un V8 biturbo da 7,2 litri capace di erogare 1.000 CV e 1.200 Nm. E considerando che il peso della vettura è di appena 1.300 kg, non viene difficile credere a uno 0-100 km/h dichiarato di 2”7 e nemmeno a una velocità di punta di 400 km/h. Un potenziale enorme, custodito all’interno di una carrozzeria interamente pensata, progettata e realizzata in Italia, dove le linee morbide della Evantra si sposano con le nuove e più estreme specifiche aerodinamiche rese necessarie dalla nuova iniezione di potenza, che tutte insieme donano alla hypercar toscana un aspetto davvero racing. Così come impressionanti sono i freni. Sono enormi, in carboceramica e in base a quanto dichiarato sarebbero in grado di fermare la corsa della Millecavalli da 300 km/h in 7 secondi.
Pagani Huayra Pearl. Mentre ci allontaniamo dalla Millecavalli, scorgiamo davanti a noi un’altra hypercar da sogno. Ci avviciniamo lentamente, quasi a volerci godere la vista di questo bolide lentamente, un pezzo alla volta. Si chiama Huayra Pearl ed è l’ultima one-off realizzata sulla base della hypercar di casa Pagani per conto di un cliente. Le giriamo intorno, sono molte le differenze estetiche rispetto alla Huayra standard. Nella parte anteriore spiccano due sfoghi d’aria sul cofano oltre allo splitter del Pacchetto Tempesta, ma con un deflettore aggiuntivo ai lati. Deflettore che ritorna anche nella parte posteriore delle minigonne laterali. Continuiamo a camminarle intorno, il carbonio è tutto a vista, in parte nero naturale e in parte blu. Bellissimo. Arriviamo alla parte posteriore ed è qui che spiccano alcuni elementi chiaramente realizzati in omaggio alla Zonda: la presa d’aria sul tetto stile R o Cinque e il doppio alettone in sostituzione delle due ali mobili come sulla primissima C12. Il propulsore è il solito 6.0 V12 turbo, ma non ci sono informazioni sul livello di potenza. Beh, ci consoliamo pensando che, alla peggio, a disposizione del fortunato proprietario ci saranno almeno 730 CV e 1.000 Nm di coppia.
Abarth 595. Della terza anteprima mondiale che incontriamo abbiamo già avuto modo di parlarne in un precedente articolo, si tratta della nuova Abarth 595, ma poterla vedere dal vivo è tutta un’altra storia. Muscolosa, cattiva. Così piena di bombature e prese d’aria non sfigura nemmeno qui al Valentino in mezzo alle tante supercar presenti. Bellissima la griglia del radiatore con la scritta Abarth che non è stampata, ma fa parte della struttura della griglia. I cerchi sono gli stessi della 124 Abarth, ma forse stanno meglio sulla 595 che non sulla nuova spider dello Scorpione. Apriamo la porta e ci sediamo sui profilatissimi sedili Sabelt. All’interno il nuovo schermo touch screen al centro della plancia, pur nella sua semplicità, riesce a donare un tocco decisamente più moderno all’abitacolo. Quella in passerella al Salone di Torino è una Competizione: apriamo il cofano e scorgiamo subito la grande turbina Garret GT1446 che garantisce la presenza di ben 180 CV. Ma per chi cerca qualcosa di più soft c’è anche la turismo da 165 CV o la 595 di accesso alla gamma con 145 CV. Il “cinquino” conquista sempre e lo dimostra il gran numero di appassionati che la attorniano.
Mole Valentino e Luce. Ma il Parco Valentino rappresenta anche un’occasione unica per sbirciare dietro la tenda del futuro e dare un’occhiata a ciò che guideremo nei prossimi anni. Ampio spazio, infatti, è stato dedicato ai designer e alle concept car. Molte le anteprime mondiali anche in questo settore, le più importanti sono ancora una volta italiane e portano sulla calandra un logo profondamente legato proprio con la città di Torino. Si tratta di Mole, il nuovo brand di UP Design che ha fatto il suo debutto proprio qui al Salone del Valentino con due modelli inediti: Valentino e Luce. La prima che ci troviamo davanti mentre proseguiamo la nostra passeggiata è Valentino. Si tratta di una rivisitazione di una Tesla Model S. I rimandi al modello da cui deriva sono evidenti, ma il modo in cui il marchio piemontese è riuscito a evolvere le linee della berlina americana è semplicemente perfetto. Trasmettono solidità e sportività, il tutto condito da un powertrain, quello di casa Tesla appunto, che rappresenta oggi uno dei sistemi elettrici più evoluti al mondo. Dietro di lei c’è Luce, altra anteprima, ma profondamente diversa da Valentino. Accarezziamo le linee del cofano, la curva del tetto e tutta la carrozzeria realizzata in PVC, rimarcando la grande attenzione del marchio per le tematiche ambientali. Luce riprende il concetto tradizionale di coupé-gran turismo con l’abitacolo arretrato e il cofano lungo, ma lo rivoluziona, dandogli una connotazione ancora più moderna e all’avanguardia. Bellissimo, poi, come l’intera vettura si sviluppi intorno al logo del brand che riproduce la Mole Antonelliana.
Mentre ci allontaniamo dalle due Mole ci guardiamo intorno: oltre 40 case automobilistiche presenti, un mare di persone che passeggiano all’ombra del Castello del Valentino osservando e toccando con mano i tanti modelli in esposizione. Questo è il vero futuro dei saloni automobilistici, un futuro in cui è l’auto ad andare dall’appassionato, che può così vivere la sua passione in maniera più semplice, in un contesto legato alla sua quotidianità, magari passeggiando con qualche amico dopo cena. Questo è il futuro e lo stiamo vivendo.