Fotografare gli scontri: immagini da un campo di battaglia
A cura di Maria Pia Critelli
Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina
Sabato 15 giugno 2019 ore 16.00
S. Lecchi. Acquedotto dell’Acqua Paola, 1849
Il ciclo di conferenze “Roma, 1849. Il sogno della Repubblica nella città dei papi” affronta il suo ottavo appuntamento dal titolo Fotografare gli scontri: immagini da un campo di battaglia, in programmaal Museo della Repubblica romana e della memoria garibaldina sabato 15 giugno alle 16.00, a cura di Maria Pia Critelli.
Il pittore-fotografo Stefano Lecchi realizza nel 1849 quello che può essere considerato il primo reportage di guerra ad oggi conosciuto.
A partire da allora la rappresentazione dei conflitti si serve della fotografia come nuovo medium; anche se la scarsa sensibilità dei materiali fotografici dell’epoca rendeva necessari lunghi tempi di posa che impedivano la ripresa dei combattimenti e in generale di azioni in movimento.
Molte le immagini realizzate durante la vita della Repubblica e moltissime quelle che vengono realizzate durante le pause dei combattimenti e dopo la sua caduta.
Disegni, acquerelli, incisioni, quadri, schizzi vengono realizzati da chi ha partecipato o assistito agli eventi o vuole ricordare, fissandola, l’immagine di alcuni protagonisti. A ciò vanno aggiunti i resoconti visivi inviati ai giornali esteri e spesso pubblicati per accompagnare la cronaca degli avvenimenti.
Diversa però è l’attenzione che distingue il modo di lavorare dei fotografi da quello degli altri artisti, che avevano a disposizione una maggiore quantità di tempo per organizzare ed elaborare l’immagine anche a distanza di tempo magari servendosi di schizzi fissati sui luoghi o rifacendosi ad opere di altri artisti.
La contemporanea editoria litografica attinse alle immagini fotografiche per un’enorme diffusione attraverso la traduzione a stampa. Trascurando il nome dell’autore, il riferimento veniva fatto solo al tipo di documento utilizzato come fonte da cui derivavano le litografie con la dicitura «tratte da daguerrotipo» termine che indicava allora, genericamente, le fotografie.
Le preziose immagini realizzate da Lecchi agli albori della tecnica fotografica ebbero diffusione soprattutto in ambito garibaldino e conobbero un’immediata risonanza grazie alla loro traduzione litografica.
Il possesso delle immagini, anche quelle fotografiche dei luoghi, diviene pertanto per il fruitore, spesso testimone o protagonista, un mezzo per registrare e conservare la memoria in modo attendibile, fedele e quanto più possibile completo.
Maria Pia Critelli, già funzionario del MIBAC presso la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, dove era responsabile del settore iconografico, ha pubblicato volumi e saggi sui primordi della stampa a Roma nel 15° secolo, sul cosiddetto triennio giacobino, sul fenomeno dell’insorgenza antifrancese in Italia, sui testimoni italiani della Rivoluzione francese, sulla repubblica napoletana del 1799. È tra i curatori della banca dati “La Repubblica romana del 1849”, consultabile on line sul sito della Biblioteca.
Ideatrice e responsabile del progetto Digima per l’archiviazione e consultazione on line di documenti iconografici posseduti dalla biblioteca e dall’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, un tempo pertinenti alla Sezione Risorgimento della Biblioteca Vittorio Emanuele II, loro nucleo originario. Sul tema storia e immagini ha pubblicato due volumi e ha curato una mostra sul primo reportage fotografico di guerra eseguito da Stefano Lecchi e relativo alla Repubblica romana del 1849.
CALENDARIO PROSSIMI APPUNTAMENTI
22 giugno Le ville di Roma, inedito teatro di guerra. A cura di Mara Minasi
6 luglio Il seme della libertà: la Costituzione della Repubblica Romana del 184. A cura di Irene Manzi
Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina
Largo di porta S. Pancrazio, 9 (00153 – Roma)
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Info 060608 (tutti i giorni ore 9:00 – 19:00); www.museodellarepubblicaromana.it