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Maometto II, il sultano e l’Occidente…

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L'ingresso di Maometto II a Costantinopoli secondo Benjamin Constant

Inaugurata il 10 gennaio con un convegno, e’ visitabile fino al 14 febbraio, al Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ di Roma, la mostra Il Sultano e l’Occidente. Capire Maometto II, organizzata in collaborazione con l’Istituto Yunus Emre, Centro Culturale Turco presso l’Ambasciata della Repubblica della Turchia a Roma. L’esposizione presenta i materiali d’archivio consultati e i costumi utilizzati durante le riprese del film/documentario Fatih: l’uomo che cambiò il destino dell’Europa (2013), oltre a dipinti e fotografie intese a descrivere il periodo storico di Maometto II (1432 – 1481). La pellicola, girata in quaranta giorni in sette paesi diversi, si è arricchita con l’intervento di numerosi studiosi di storia ottomana ed esperti del Sultano Maometto. Durante le fasi di produzione del film/documentario, la cui colonna sonora originale è stata firmata dal compositore Fahir Atakoğlu, sono state realizzate ricostruzioni in 3D di palazzi oramai scomparsi. Frutto di una ricerca d’archivio di ampia portata, il documentario Fatih: l’uomo che cambiò il destino dell’Europa ripercorre l’intera vita del Sultano Mehmed detto Fatih ‘il Conquistatore’ attraverso l’esame della documentazione storica. Unificata l’Anatolia dopo aver preso Costantinopoli, ovvero la Seconda Roma, Maometto II cominciò ad accarezzare non tanto in segreto l’idea di diventare il nuovo Cesare e quindi di conquistare la Prima Roma, che i turchi chiamavano già Kizil Elma, ovvero La Mela Rossa. In tal modo sarebbero stati di nuovo riuniti sotto un unico dominio i territori dell’antico Impero Romano. La strada era lunga e doveva necessariamente passare per i Balcani, quindi Maometto II tentò di invadere la Serbia, ma nel 1456 fu sconfitto durante l’assedio a Belgrado dall’esercito cristiano guidato da Giovanni Hunyadi e San Giovanni da Capestrano.

Info: www.museorientale.beniculturali.it