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Mysterium Naturae collettiva con opere di Francesco Campese, Adriano Fida, Ana Kapor, Vladimir Pajevic, Gianluca Sità, Corina Surdu, curata da Laura Catini e Robertomaria Siena

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Si terrà presso Spazio Urano, dal sabato 12 giugno a giovedì 15 luglio 2021, Mysterium Naturae, la mostra che propone le opere degli artisti Francesco Campese, Adriano Fida, Ana Kapor, Vladimir Pajevic, Gianluca Sità, Corina Surdu, curata da Laura Catini e Robertomaria Siena. 

A Spazio Urano, realtà culturale e luogo indipendente che promuove l’arte contemporanea nella capitale, sabato 12 giugno, alle ore 18.30, inaugura la mostra Mysterium Naturae che propone le opere grafiche e pittoriche degli artisti Francesco Campese, Adriano Fida, Ana Kapor, Vladimir Pajevic, Gianluca Sità e Corina Surdu in cui è indagata quella zona di mistero racchiusa all’interno del paesaggio, soggetto che ha attraversato, fin dall’alba dei tempi, la storia dell’arte. Durante l’inaugurazione gli attori Elisa Licciardi e Daniele Paesano interpreteranno i testi scelti in relazione alle opere in mostra. 

Il paesaggio non può esistere se privo di interazione con l’uomo: una foresta, un prato, un fiume cominciano a esistere solo nel momento in cui l’uomo esperisce sé stesso nell’attimo di coglierli. Affonda le sue radici nella storia dell’arte sin dalle sue origini. Ogni movimento artistico ha avuto interpreti che hanno apportato novità secondo le caratteristiche peculiari della loro poetica e pratica artistica. Ne sono esempio Giotto e Ambrogio Lorenzetti per la pittura medievale e Leonardo da Vinci per il Rinascimento ma anche nei secoli successivi Paul Bril, Adam Elsheimer, Albrecht Altdorfer, Annibale Carracci, Claude Lorrain, Gaspar van Wittel, Richard Wilson, Pierre-Jacques Volaire, la scuola romana dei bamboccianti, Johannes Vermeer, Salvator Rosa, Canaletto, Luca Carlevarijs, Francesco Guardi, Michele Marieschi, Jean-Baptiste Camille Corot, la Scuola di Barbizon, Caspar David Friedrich, Jean-Louis André Théodore Géricault, Eugèn Delacroix, William Turner, Georges Braque. Giungendo al XX secolo, si è sviluppata una piena coscienza naturalistica che arriva fino a stravolgere l’idea di paesaggio. Gli artisti in mostra mettono in evidenza come oggi il tema sia affrontato sotto ogni chiave emersa nel

passato ma anche come sia continuamente interiorizzato e, di volta in volta, rinnovato secondo quella fertile spinta verso il futuro.