Una sinergia tra Museo dei Fori Imperiali – Mercati di Traiano, la Fondazione Micol Fontana ed il mondo della scuola ha dato vita ad un interessante progetto.
In occasione della Mostra “Umberto Passeretti. Un presente antichissimo” – inaugurata il 30 novembre – gli allievi di alcuni Istituti di Istruzione Superiore Statale ad indirizzo Moda di Roma (“J. Piaget – A. Diaz”, “S .Pertini – G. Falcone” ed “Europa – V. Woolf”), a seguito di una precedente esperienza presso il Museo ospitante, sono stati invitati a presentare un loro progetto, ispirandosi alle opere dell’artista, da esporre poi negli spazi dedicati alla Mostra stessa. In tale contesto, si é attivata un’interessante e costruttiva interazione tra i giovani studenti e l’artista, attraverso incontri finalizzati ad illustrare il significato della Mostra, le composizioni figurative, le tecniche pittoriche adottate, e consentire così agli allievi di trarne ispirazione per le loro creazioni.
Un’interazione che ha dato origine ai lavori degli allievi impegnati in una rilettura originale delle opere di Umberto Passeretti, sia nella progettazione grafica espressa nei figurini, sia nella composizione sartoriale presentata sui manichini. Il primo appuntamento è fissato per il 16 dicembre, quando saranno presentati al pubblico questi figurini, nati dalle suggestioni delle opere esaminate. Successivamente vi sarà un secondo evento, a conclusione di tutto l’iter creativo, riservato all’esposizione degli abiti prescelti tra quelli disegnati, realizzati in piena libertà di tecnica sartoriale ed impiego di materiali.
La mostra – Dal 1985 Passeretti dialoga da pittore pienamente contemporaneo con la classicità romana e più in generale con la memoria dell’antico. Proprio per questo un luogo emblematico della “romanità” come i Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali appare come la sede più adatta per ospitare una ventina di sue opere, nella Grande Aula e nel Corpo Centrale. In occasione dell’esposizione l’artista romano ha realizzato un omaggio a questo luogo straordinario prendendo come soggetto di un suo quadro un “Prigione”. Le opere (dipinte perlopiù ad olio e tempera su tavola ma talvolta anche con smalti industriali) fanno parte del ciclo “Anatomia del panneggio”, avviato dal 1985 e tuttora in fase di svolgimento.
Il rapporto di Passeretti con la classicità romana è nato da un’esperienza immersiva, totalizzante e non puramente contemplativa. “Per motivi familiari – scrive Gabriele Simongini nel catalogo pubblicato da De Luca – ha vissuto e lavorato per diversi anni praticamente dentro Villa Adriana, sopra il Canopo. Ha respirato, studiato, assorbito ogni giorno quelle memorie architettoniche e scultoree che si facevano tutt’uno con la sua vita quotidiana, arricchendola, aprendola a nuove riflessioni non ripiegate nostalgicamente sul passato ma legate alle inquietudini contemporanee. Così, in qualche modo, l’artista non si è semplicemente appropriato di un aspetto dell’antichità ma vi si è immedesimato intendendone la spinta propulsiva verso un’interiorità più profonda e consapevole ma sempre operante nel vivo dell’attualità”. Spesso, e soprattutto agli inizi del ciclo “Anatomia del panneggio”, le pieghe dei panneggi sono anche nervi scoperti, connessioni metaforiche fra corpo e anima e sono fuse con lo scheletro, con i muscoli, con i tendini di un’idea del classico che è prima di tutto difesa ad oltranza dell’umanità e di un umanesimo inteso nel suo senso più profondamente etico. Così non di rado Passeretti graffia ed incide la tavola per cercare un segno profondamente strutturale, poi rispecchiato anche nelle rasoiate di colore che indicano traiettorie dinamiche, saettanti, indirizzate e chiuse in potenti nuclei unitari e raccolti. Come ha scritto Federico Zeri, “la pittura di Umberto Passeretti è nostalgia di un’etica, di un costume, di una cultura. La classicità greco-romana è elaborata ancora una volta come mito interiore”. Così, nella mostra immaginata dall’artista per i Mercati di Traiano con un crescendo cromatico che dall’ascetico bianco e nero iniziale si apre ad estroverse sinfonie di colori, questo mito interiore si rivela senza tempo tanto da diventare nei suoi quadri “un presente antichissimo”, come diceva Fernando Pessoa. I mirabili reperti scultorei del passato si trasformano in pittura, con la chiara prevalenza di panneggi dalla materia mossa, palpitante di una nuova vita che sembra quasi sul punto di cominciare. Ne emerge l’idea coinvolgente di un “classico dinamico” e in divenire. “Le sue figure panneggiate – scrive ancora Simongini – ci fanno vedere in modo nuovo presenze classiche che la nostra pigra indifferenza spesso ci porta a non percepire più, rendendole “trasparenti”, mentre questi testimoni di un teatro della memoria riattivato nel presente ci sono familiari ed estranei al tempo stesso, spiazzandoci. Così Passeretti offre al nostro sguardo sculture antiche che promanano energia, attualità e vitalità, non di rado avvalendosi anche di una sorta di trasposizione quasi virtuale tramite colori che in sé portano anche gli effetti dell’artificio tecnologico, pur restando magistrali prove di pura pittura. Senza essere irriverenti, le figure panneggiate dipinte da Passeretti sembrano quasi pronte a sfilare in un défilé, tramutando i cortei rituali di un tempo negli eventi della moda di oggi”.
“Umberto Passeretti. Un presente antichissimo”
Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali
Via Quattro Novembre 94, Roma
La mostra sarà visitabile dall’1 dicembre 2015 al 17 febbraio 2016, tutti i giorni, ore 9.30-19.30. Il 24 e il 31 dicembre ore 9.30-14.00.
La biglietteria chiude un’ora prima
Giorni di chiusura: 25 dicembre, 1 Gennaio
Info:
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.mercatiditraiano.it – www.zetema.it