Home musica La “gran fiesta” del Villaggio Globale: Ondatrópica e Los3saltos

La “gran fiesta” del Villaggio Globale: Ondatrópica e Los3saltos

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Una serata all’insegna della cultura latino-americana quella che il Villaggio Globale ha ospitato il 13 aprile, portando al pubblico uno speciale dj set di Ondatrópica Soundsystem, progetto che vede la collaborazione del musicista colombiano Mario Galeano e del produttore e dj londinese Will Holland, conosciuto al pubblico come Quantic, attivo sulla scena elettronica da oltre quindici anni. L’apertura dei Los3saltos ricalca in pieno lo stile tradizionale sudamericano con ritmi energici e melodie vivaci; il gruppo nasce dalla fusione fra la Murga (forma d’arte carnevalesca originaria dell’Argentina) e la Cumbia, mischiando anche cantautorato, ska e reggae, per dare vita a un “power folk” che risente anche di certi, gradevolissimi, momenti swing. Interessante la formazione del gruppo: la sezione ritmica non è composta da una batteria intera ma è divisa in tre parti comprendendo anche percussioni caratteristiche come congas e guiro, che richiamano le esibizioni di musica da strada. Tastiere e sintetizzatori ravvivano i pezzi con effetti dal sound contemporaneo, mentre basso e chitarra acustica infiammano il palco grazie ad una forte presenza ritmica e le voci grintose di Eleonora Cinti e Claudia Vernier cantano testi di ribellione e fratellanza culturale. I Los3saltos presentano anche parte del loro terzo disco dal titolo “Risacca”, in uscita a settembre, e totalmente autoprodotto. Il dj set di Ondatrópica propone una selezione di brani accuratamente scelti e il nuovo disco dal titolo Baile Bucanero, che vede la partecipazione di più di 35 musicisti, oltre ai già citati Mario Galeano e Quantic, presenti in consolle. L’album, registrato tra Bogotà e Old Providence, comprende influenze di quasi tutti i generi musicali sudamericani suonati con gli strumenti locali e amalgamati con i remix di Will Holland, che dal vivo conferisce ai brani una vena europea pur conservando l’impronta tribale delle produzioni. Dunque un’atmosfera ricca di allegria ha accompagnato pubblico e artisti in un viaggio alla scoperta di culture tanto affascinanti quanto diverse dalla nostra, unendo musica popolare strumentale a sonorità elettroniche e attualizzando il concetto di “world music”.

Simone Zangarelli