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L’omaggio dell’Accademia Filarmonica Romana a Pablo Colino per i 61 anni alla guida del Coro dell’istituzione romana. Martedì 22 giugno nei Giardini della Filarmonica è dedicato a lui il concerto barocco dell’ensemble Furiosi Affetti

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Era il 1960 quando l’allora presidente dell’Accademia Filarmonica Romana Filippo Caffarelli, d’intesa con la vicepresidente Adriana Panni, affidò a Pablo Colino la Direzione della Scuola di Educazione Musicale e del Coro dell’Accademia Filarmonica Romana. Incarico che con mano salda Colino ha tenuto fino al 2021, allo scoccare del suo 87 compleanno, ininterrottamente per 61 anni, insegnando con generosità a generazioni di bambini e adulti che con hanno condiviso con il loro maestro l’amore per il fare musica insieme. Tante anche le soddisfazioni per i concerti tenuti in ogni parte del mondo, con tournée internazionali, prestigiose collaborazioni e per le incisioni discografiche.

Non poteva dunque mancare l’omaggio della Filarmonica Romana a uno dei suoi più preziosi Accademici. L’appuntamento sarà martedì 22 giugno nei Giardini della Filarmonica (ore 21.30, via Flaminia 118) nell’ambito del festival estivo dell’istituzione romana, quest’anno dal titolo “musica da amare”. A festeggiare Colino sarà il concerto barocco di Furiosi Affetti, ensemble romano dedito al repertorio del Sei-Settecento guidato dal violino di Lorenzo Gugole. Formatosi tre anni fa, l’orchestra affianca all’attività concertistica la ricerca e riscoperta di musica barocca soprattutto di compositori romani, o che furono particolarmente legati all’ambiente romano. È il caso di Francesco Onofrio Manfredini (1684-1762), compositore di scuola bolognese, approdato alla corte del principe Antonio Grimaldi di Monaco, cui il gruppo ha dedicato una fortunata serie di concerti in Italia e all’estero. La serata vedrà in programma tre suoi Concerti, che si alterneranno al Concerto di do magg. per mandolino, archi e b.c. RV 425 di Vivaldi, il Concerto grosso in do min. op. 1 n. 2 di Locatelli e il Concerto in sol magg. per viola, archi e b.c. TWV 51:G9 di Telemann.

 

Provengono dal Corso di perfezionamento in pianoforte di Benedetto Lupo, presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, i quattro pianisti che aprono la giornata alternandosi in due concerti alla Sala Casella alle ore 18.30 e 20. Claudio Berra, Jacopo Petrucci, Marie Rosa Günter e Stefano Andreatta (alcuni di loro già ospiti di alcuni concerti delle passate stagioni della Filarmonica) si cimentano tutti in brani impegnativi, come le tre Sonate di Beethoven (op. 26, op. 27 n.1, e l’ultima la n. 32 op. 111), la Seconda Sonata di Rachmaninoff e le Variazioni su un tema di Paganini op. 35 di Brahms.