Home news Come rispondere alle violenze di Colonia, secondo la Comunità del Mondo arabo

Come rispondere alle violenze di Colonia, secondo la Comunità del Mondo arabo

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«Gli stranieri e gli arabi in Italia sono scioccati dal Capodanno nero della Germania, proprio come lo sono i tedeschi e gli Europei. Dalla convivenza pacifica tra i popoli si misura la riuscita delle politiche di integrazione» ha dichiarato Foad Aodi, Focal Point in Italia per l’integrazione presso l’UNAOC (Agenzia ONU) e Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), che commenta con amarezza, ad un anno dagli attacchi del terrore contro la redazione parigina di Charlie Hebdo, i misfatti di Colonia. Le molestie sessuali subite dalle vittime tedesche hanno acceso un grande dibattito su internet, più di 300 persone nella città hanno manifestato davanti al Duomo per dire “no alla violenza alle donne”.

imageLa Cancelliera tedesca Angela Merkel, parla dell’eventualità di accelerare le misure di espulsione dalla Nazione, alla luce del rapporto della polizia locale che stima 121 denunce e 16 sospettati, mentre le indagini per risalire ai colpevoli sono ancora in corso. «Chi compie un delitto deve pagare – prosegue il Presidente di Co-mai – senza fare distinzioni tra stranieri e immigrati di prima o di seconda generazione. Siamo tutti cittadini del mondo, la morale esiste per i laici e per ogni religione. Le leggi del Paese di accoglienza devono essere rispettate dagli stranieri se vogliono sentirsi alla pari di tutti gli altri cittadini. Nell’unirci alla ferma condanna di quanto avvenuto, ci opponiamo a coloro che alimentano gli scontri tra le civiltà e le religioni, che è obbiettivo principale dell’Isis. Allo stesso tempo, ci teniamo in guardia però da chi strumentalizza i delitti sulle spalle delle vittime delle violenza, fomentando il razzismo e il pregiudizio».

Riferendosi a “chi attacca gli stranieri e il Governo Italiano solo per accrescere il numero dei propri follower”, Aodi risponde: «Continuiamo a lavorare concretamente e senza paura, per trovare una via di azione comune contro il terrorismo e contro qualsiasi forma di deviazione della legge italiana ed europea. Stiamo dalla parte delle vittime, di tutti gli attacchi terroristici e di tutte le violenze che ogni giorno si consumano nel mondo, comprese le più recenti in Germania – conclude – ma non per questo ci dimentichiamo il valore del dialogo e del rispetto delle diversità. Troviamo le limitazioni dell’Europa del Centro-Est, in modo particolare della Slovacchia nei confronti dell’accoglienza e dello smistamento dei musulmani, un altro muro da abbattere. Invitiamo quindi tutte le Comunità del Mondo Arabo in Italia e in Europa con le quali siamo in diretto contatto a rafforzare la collaborazione con le istituzioni, per quello che ci auguriamo possa essere un migliore 2016 per Europei, Arabi e immigrati, offrendo la nostra disponibilità per la costituzione di una Federazione Europea delle Comunità del Mondo Arabo».