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90 minuti di pura creatività e divertimento Scespiriano al Vittoria di Roma

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Al teatro Vittoria di Roma dal 3 al 13 marzo in scena l’acclamata commedia ”Tutto Shakespeare in 90 minuti’, con testo di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield tutti e tre statunitensi.

Lo spettacolo riesce nell’impresa di condensare in solo un’ora e mezza l’intero corpus del grande poeta di Stratford-upon-avon. La commedia, ormai in scena dai più di vent’anni nel mondo anglosassone, è stata un autentico successo. Viene così proposto al pubblico italiano uno spettacolo audace e irriverente grazie alla traduzione di Paolo Valerio, la partecipazione di Nino Formicola, Francesco Gabbrielli e Alessandro Benvenuti che ne cura l’adattamento oltre a esserne regista e interprete.

Con l’aiuto del metateatro, lo spettacolo si introduce in modo vivace e rocambolesco con la vita e le opere di Shakespeare. Il velo che si frappone tra il palco e la platea viene immediatamente infranto,  e l’interazione con il pubblico che risponde a suon di fragorose risate incantato dalla maestria e dalla simpatia dimostrata dagli attori. La scintilla che permette l’esplosione di comicità dello spettacolo è l’effettiva problematicità di portare in scena ben più di 37 opere del grande Artista inglese; di fronte a questo ostacolo apparentemente insormontabile nasceranno gag e siparietti che come un “effetto domino” piloteranno l’intera commedia, il tutto condito da effetti sonori che sembrano donare un tocco ”cinematografico”, impreziosendo la carica umoristica rendendolo un vero e proprio ”show” comico. Lo spettatore non ha il tempo di staccare lo sguardo o di abbandonare la risata neanche per un istante. I tempi comici eccezionali e l’ironia intelligente giocata su doppi sensi e luoghi comuni trascina il pubblico in un vortice risate, senza cadere nella volgarità.

Ammirevole è la destrezza con cui sono state riadattate alla contemporaneità alcune delle più note Tragedie Shakesperiane; ne è un esempio il ”Tito Andronico” che da generale romano al servizio dell’imperatore viene catapultato nel ventunesimo secolo in una puntata di Masterchef, una sorta di Tito ”Cracco”. Gli attori testimoniano tutta la propria versatilità e il proprio talento. Tecnicamente impeccabili si muovono sciolti sul palco, divertendosi e facendo divertire; tutto appare fluido e naturale, da sembrare quasi una spettacolare improvvisazione. Riescono ad amalgamare il tutto senza stonare con il contesto dell’Opera, bensì aumentandone l’enfasi. Un’opera che cresce su sé stessa, che ogni sera avrà un bagaglio in più da portare con sé.

 

Edoardo Latessa