Dopo il successo di “Coup Fatal”, in collaborazione con Alain Platel, l’8 ottobre il compositore e sassofonista belga Fabizio Cassol torna a Romaeuropa festival, a teatro Argentina, per presentare in prima italiana “Alefba”, un concerto transculturale. Infatti, saranno presenti con lui 11 musicisti dalla Turchia, dall’Egitto, dalla Siria, dagli Stati Uniti e dal Belgio.
Con ‘Alefba’ Cassol realizza un sogno antico: creare un alfabeto per esprimersi, ognuno nella propria lingua, e comprendersi. Un esperanto musicale.
Cassol adora contaminare. Non per niente Alef e Ba sono due lettere dell’alfabeto arabo: ‘A’ e ‘B’ e rappresentano una diversità, un contrasto che può risolversi o restare conflittuale, così nel concerto creato insieme insieme al suo ensemble ‘Aka moon‘, ognuno dei musicisti parla la propria musica, attento e partecipe ai segnali dell’altro.
Sul palco oltre allo stesso Cassol, gli egiziani Mustafa Saïd e Sheikh Ehab Younes, il turco Misirli Ahmet,e i siriani Khaled Aljaramani e Fawaz Bakerche, che nel progetto riveste il ruolo di consigliere artistico. Ed ancora il franco-ivoriano ‘Magic Malik’, lo statunitense di origine irakena Amir el Saffar e due belgi Tcha Limberger e Emmanuel Baily.
Sono presenti strumenti della tradizione, come l’oud, il flauto, le percussioni, il violino, il sassofono, affiancati da una sezione ritmica formata da basso, chitarra elettrica e batteria in grado di dare vita a una miscela esplosiva di inflessioni arabo-africane, jazz, zigane.
Questa volta l’atto di comporre e interpretare si fondono: oriente e occidente si mescolano permettendo a ognuno dei musicisti di entrare nel flusso della musica portando con se un bagaglio sonoro personale.