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In arrivo un remake di Mary Poppins. Ma è giusto violare una favola bella?

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Al numero 17 di Viale dei Ciliegi, George Banks, integerrimo bancario di Londra, gestisce la propria casa in maniera ferrea e precisa come una banca pretendendo sempre che le cose funzionino perfettamente… La moglie, di nascosto, si batte per il voto alle donne. I bambini… con la bambinaia… E arriva lei, Julie Andrews, Mary Poppins. E i bambini scoprono Supercalifragilistichespiralidoso e la favola bella che si dipana sullo schermo, entra nelle coscienze, nei cuori. Fa anche riflettere. Era il 1964 quando, diretta da Robert Stevenson, la favola bella liberamente tratta dai romanzi di Pamela Lyndon Travers invase i cinema di tutto il mondo. Fu un successo straordinario per l’epoca. Ma quell’epoca non è finita se Mary Poppins ancora circola nelle reti televisive. Con i suoi effetti speciali datati, ovvio. Con quel sapore antico, desueto, che però non ha mai smesso di incantare. Ebbe, quella Mary Poppins, la Mary Poppins che tutti conoscono e amano, sta per andare in archivio. Sostituita dal solito sequel. Se è vera la notizia anticipata  dalla rivista Entertainment Weekly, la Disney sta lavorando al remake del film uscito 51 anni fa. Il sequel sarà diretto da Rob Marshall. Secondo la rivista, la storia sarà ambientata vent’anni dopo rispetto alle vicende del primo film. La sceneggiatura sarà curata da David Magee, mentre alla coppia composta da Marc Shaiman e Scott Wittman è stato affidato il compito di comporre le musiche. Ancora top secret il nome di chi interpreterà il ruolo di Mary Poppins. Non sarà facile sostituire Julie Andrews. Certamente non nell’immaginario collettivo. I miti sono insostituibili. Anche quelli di celluloide. La ragioni dell’operazione e’ evidente, fare cassetta. Legittimo. Ma perché Mary Poppins? Almeno su una favola bella si può soprassedere? Quando uscì Mary Poppins la rete non era stata neppure immaginata. Adesso c’è ed è potente. La speranza è che gli strateghi della Disney ne ascoltino l’urlo: non violate la memoria e il sogno di chi ha amato e ama il Viale dei Ciliegi, numero 17…