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Pokemon Go è come LSD, parola di terapeuta

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“Il pericolo dell’applicazione Pokemon Go e’ dato dall’abbandono dei confini della realta’ per vivere una realta’ parallela. L’effetto e’ ancor piu’ sfacciato di quello di una sbornia, potremmo paragonarlo a un’allucinazione, in cui la persona interagisce con un contesto reale basandosi su una realta’ non condivisa”.

Lo dice Margherita Spagnuolo Lobb, psicoterapeuta direttrice dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, che condivide l’allarme lanciato dal vescovo di Noto (Siracusa) monsignor Antonio Stagliano’, che lo considera “un gioco diabolico e allarmante, un sistema totalitaristico come quello nazista”. E ha annunciato di essere pronto a un’azione legale per “preservare la sicurezza sociale degli uomini e delle donne”.

La psicoterapeuta paragona l’app alla diffusione dell’Lsd negli anni Settanta: “L’uso di questo allucinogeno – spiega – era sostenuto dall’idea umanistica di sviluppare il potenziale umano. La grande differenza e’ che allora l’esperienza allucinatoria, pur essendo personale e soggettiva, veniva vissuta in gruppo, ed era una pratica ristretta a questa realta’. L’allucinazione data dall’immersione nella realta’ aumentata di Poke’mon GO, invece, non e’ un’esperienza di gruppo, ma singola e personale, e quando il giocatore vi e’ immerso, non ha accanto nessuno che lo protegga dai pericoli del mondo reale”.