Il ritorno di Spalletti come allenatore della Roma può e deve essere interpretato positivamente. Ai tifosi, all’ambiente e alla squadra non resta che ricominciare a pensare in grande. L’accordo è stato trovato a Miami con un contratto di 18 mesi, anche se voci di corridoio dicono che nella prossima stagione sarà Antonio Conte a sedere sulla panchina della Roma. Il ct azzurro, infatti, terminerà la sua avventura con la Nazionale dopo gli Europei che si disputeranno questa estate in Francia.
Ad attendere l’ex allenatore delo Zenit in aeroporto il dg Baldissoni, che lo ha poi accompagnato all’appuntamento con Mr. President. Spalletti sarà seguito dai collaboratori Domenichini e Baldini, a Roma ritroverà anche Franceschi che lui stesso aveva portato nella capitale. Ritroverà soprattutto Totti e De Rossi: con entrambi i rapporti s’erano sfilacciati al capolinea della sua prima esperienza giallorossa. Totti lo salutò però con affetto: “Avrei voluto chiudere la carriera con te come allenatore”. A rileggerlo oggi quasi un presagio.
Spalletti ritorna dopo quasi sette anni di esilio in Russia dove ha vinto due campionati, una coppa nazionale e una supercoppa. Dal 2009 manca da Roma quando la sua squadra combatteva contro l’Inter di Mancini e Mourinho per lo scudetto. Oltre a Totti e De Rossi nella vecchia squadra dell’allenatore toscano c’era il suo pupillo, alfieri Mancini che molte volte lo portava alla vittoria con magnifiche giocate. Ora Spalletti ritrova la dirigenza americana che è molto diversa da quella dei Sensi, primi patron a dare fiducia al toscano.
Il tecnico di Certaldo dovrebbe schierare la Roma secondo il suo credo tattico: il 4-2-3-1. Due terzini di spinta, due forti marcatori centrali, due mediani a protezione della difesa, tre mezze punte, di cui un trequartista incursore “alla Perrotta”, ed un centravanti mobile e con capacità tecniche. In difesa, a destra, un ballottaggio tra Vasilis Torosidis e Maicon Douglas, – aspettando il calciomercato di gennaio – giocherà il più in forma. A sinistra massima fiducia a Lucas Digne. Marcatori centrali Manolas e Rudiger con Castan prima e valida alternativa. A centrocampo, De Rossi e Nainggolan dovrebbero essere schierati come mediani a protezione della difesa. Proprio De Rossi che è già stato uno dei pilastri della prima Roma di Luciano Spalletti. Dietro ad Edin Dzeko, che dovrebbe essere il centravanti titolare, dovrebbero agire tre mezze punte. Florenzi, Salah e Pjanic. Ma hanno possibilità di scendere in campo anche Totti, Sadiq, Gervinho e Iago Falque. Nessuno è indispensabile, ma tutti sono utili. Questo il credo del rinato corso Spalletti.