“Uno sguardo dal ponte”, scritto da Arthur Miller nel 1955 e considerato tra i più importanti testi della drammaturgia americana del Novecento, riprende una delle pagine più drammatiche del sogno americano vissuto da milioni di italiani, volati in America, nella New York degli anni ’50, alla ricerca di un futuro migliore.
Miller racconta la miseria degli immigrati italiani, la loro difficoltà ad adattarsi al nuovo mondo, l’incapacità di comprendere un sistema di leggi che ritengono differente dall’ordine naturale delle cose e, soprattutto, la vacuità del sogno americano. Da ciò scaturirà una tragedia annunciata fin dall’inizio, un epilogo drammatico provocato dal sommarsi di condizioni di disagio ed emarginazione estremi con una connaturata e incoercibile passionalità dei sentimenti.
Lo spettacolo messo in scena da Enrico Maria Lamanna riprende il dramma interiore di Eddie Carbone, della sua famiglia e del suo sogno americano. Nucleo centrale della vicenda, l’amore che Eddie prova per la giovane nipote Catherine, che da legittimo e protettivo evolve in un sentimento innaturale e, in quanto tale, colpevole.
Nel ruolo di Eddie, portato al successo da Raf Vallone (a teatro nel 1967, al cinema, diretto da Sidney Lumet, nel 1962), e più recentemente da Gastone Moschin e Michele Placido, Sebastiano Somma, uno dei volti più popolari dello spettacolo italiano, protagonista di fiction televisive di grande successo e applaudito a teatro nella stagione 2013/14 nei panni del professor Laurana di “A ciascuno il suo” di Leonardo Sciascia.
Somma disegna un Eddie Carbone sanguigno, complesso e tormentato, caratterizzato da una fisicità che ricorda quella dirompente di Vallone. La colonna sonora che accompagna le atmosfere rarefatte, quasi oniriche, dello spettacolo, è firmata da Pino Donaggio.
“Uno sguardo dal ponte” ha debuttato lo scorso 8 novembre ad Albano Laziale.
Al Teatro Carcano di Milano
da mercoledì 3 a domenica 14 febbraio 2016
Sebastiano Somma