Al Teatro degli Audaci in scena “Rumors” di Neil Simon, fino al 22 Gennaio.
La commedia del 1988 , ambientata nell’alta società di New York, gioca sui pettegolezzi intorno ad un presunto tentato suicidio , durante una festa data in occasione di un anniversario di matrimonio.
La compagnia di attori mostra coesione e affiatamento , elementi importantissimi per un testo simile: il ritmo incalzante e rapido necessita di un supporto di questo tipo.
Nonostante in qualche occasione la recitazione di alcuni personaggi minori potesse sembrare un po’ troppo forzata, il risultato finale è divertente e dinamico, con delle punte di estrema accuratezza. L’universo di pettegolezzi che costituisce l’ossatura della commedia si rivela velocemente , garantendo l’effetto comico sperato.
Un testo americano, così legato alla realtà dal quale proviene , potrebbe inizialmente far pensare alla facilità di cadere in errore su alcuni passaggi ; tuttavia questo distacco non pesa molto, al contrario, infatti, i personaggi messi in scena sembrano rispecchiare elementi che ci appartengono ( ovviamente attraverso un’ottica comica e caricaturale ) e grazie ai quali possiamo divertirci.
Prima della rappresentazione abbiamo incontrato Flavio De Paola, attore e regista dello spettacolo, per fargli alcune domande:
E‘ stato difficile lavorare su un autore così contemporaneo come Neil Simon?
Ho già portato in scena tanti spettacoli che sotto certi aspetti potrebbero essere simili , anche se di autori diversi. Sostenere un ritmo pazzesco , quando bisogna mantenere alta l’attenzione del pubblico può rivelarsi un’arma a doppio taglio; in “Rumori Fuori Scena” bene o male, nonostante le molte entrate e uscite , aveva un ritmo leggermente diverso.
A livello di regia è faticoso. E’ tutta lì la difficoltà.
Essere in scena e dirigere allo stesso tempo è una doppia fatica. Dirigere otto attori rendendo reale il ritmo di cui parlavo prima , curando il mio personaggio è una vera sfida a teatro, la mia attenzione è doppia. Rendere tutti questi rumors, questi pettegolezzi , rappresenta un qualcosa di molto attuale. Curare la propria immagine e proteggersi da questi pettegolezzi e rispecchiare se stessi
A volte mentendo , neanche tanto a fin di bene
Più che di mentire , si tratta della paura del pettegolezzo da parte di persone così esposte nella società. Chi è vicesindaco, chi candidato al senato… D’accordo con il mio scenografo ho scelto il colore bianco per testimoniare un candore che nasconde i segreti dei personaggi della commedia . Tutti vogliono apparire ma cercano di nascondere qualcosa.
Quanto deve essere attuale davvero il teatro? Quanto ci si deve riferire alla realtà ?
La scelta dei testi dipende appunto dal periodo. Quest’anno ho messo in scena Il Nome della Rosa in omaggio a Umberto Eco, scrivendo una pagina di storia del teatro italiano . Rumors, con la quale ho debuttato intorno a capodanno, è un testo che è sempre attuale , in qualunque periodo la si collochi.
Anche perchè sembrerebbe una commedia più leggera rispetto al precedente lavoro di Simon Bioxi Blues, ma non è così
Infatti, assolutamente sì. Questa ti ripeto , è un’arma a doppio taglio perchè se non c’è affiattamento tra gli attori e non viene ben rappresentata può deludere il pubblico. Il pubblico ne è rimasto affascinato.
Quindi sta andando bene.
Sì , il passaparola sta funzionando . Su Internet riceviamo recensioni pazzesche , e il pubblico sta rispondendo bene .
Ormai Internet è importassimo
Sì , per il teatro diventa un passaparola velocizzato . Più semplice per quanto riguarda la diffusione. Il social network viene utilizzato in questa direzione.
I social network sono il regno del rumor, del pettegolezzo.
I social sono il luogo deputato per questo
Però non esiste confronto fisico come in teatro
Il teatro è il 3D, si vive la verità sul palco. Nonostante la crisi sistemica il teatro si sta mantenendo vivo, alla gente piace
Quindi non svanirà mai
Speriamo di no.
Il prossimo progetto ?
“Un papà per tutti ” , una commedia. Dopo ci sarà “Moby Dick – Me Stesso .Cerco” , rilettura del romanzo celebre da Enrico Maria Falconi , con sessanta attori in scena che ti invito a vedere.
Dopo un papà per tutti rappresenteremo ” I Trentanove Scalini ” di Hitchcock , teatro di Broadway.
Il teatro di Broadway è impegnativo ma piace molto
Ritmi pazzeschi e quattro attori che cambiano personaggio continuamente . Tranne me , fisso in scena nel ruolo di Richard Hannay.
Marco Natola