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“Alexis. Una tragedia greca”. Arena del Sole ricorda la rivolta greca del 2008

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Tra ottobre e dicembre, al lavoro di Motus è dedicato “Hello Stranger”, un ampio progetto che la città di Bologna dedica alla compagnia riminese in occasione dei suoi venticinque anni di attività.

“Hello Stranger” è promosso da Comune di Bologna e Emilia Romagna Teatro Fondazione
con il contributo di Regione Emilia Romagna – Assessorato alla Cultura.
È in questo contesto che sabato 10 dicembre vedremo  Alexis, una tragedia greca. Alexis è l’ultima parte del progetto ʿSyrma Antigónesʾ, in cui la figura mitica di Antigone è archetipo di lotta e resistenza per indagare il rapporto conflittuale fra generazioni. In quest’atto conclusivo del progetto la ricerca drammaturgica ed estetica dei registi Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, da sempre in controtendenza rispetto alle consuete retoriche teatrali, prende le mosse da un tragico avvenimento contemporaneo: la morte del quindicenne greco Alexandros-Andreas Grigoropoulos, ucciso da un colpo sparato al petto da un poliziotto nel 2008, un sabato sera come tanti a Exarchia, quartiere centrale di Atene. La morte del ragazzo ha spinto molti adolescenti a scendere nelle strade, alle proteste si sono uniti molti altri greci esponenti di tutte le fasce sociali, scatenando un’insurrezione popolare senza precedenti. Questa forte reazione del popolo greco, la sua decisa volontà di trasformare l’indignazione in azione, ha indotto Motus a muovere il progetto ispirato ad Antigone sul tema delle rivolte del contemporaneo, andando personalmente in Grecia per rintracciare dichiarazioni politiche e testimonianze dirette raccolte a Exarchia, per strada, nei centri sociali, nei caffè. Così in Alexis la morte del giovane Grigoropoulos diventa specchio di quella del Polinice sofocleo, in una riscoperta del tragico che, in presa diretta con la crisi dell’Occidente, si tinge del rosso-sangue della più lacerata cronaca contemporanea.

«Il palco – si legge nelle note della compagnia – diviene luogo di una presenza corale, commovente, che agisce un testo polifonico e stratificato, dalla natura ibrida e fulminea: dialoghi, interviste, riflessioni solitarie, tentativi di traduzione dal greco, all’inglese e all’italiano, frammenti audio e video dalla rete, descrizioni di atmosfere e paesaggi». Pedinando le suggestioni di altri linguaggi, contaminando la scena con elementi multimediali e mettendo in cortocircuito modalità del teatro documentario e del teatro di narrazione, Motus elabora una nuova dimensione performativa per uno spettacolo che è soprattutto proposta di azione, capace di captare «quella sommossa che in basso ribolle, il frastuono della moltitudine» che diventa dirompente grido d’allarme per le sorti del tempo presente e del nostro futuro.

10 dicembre ’16, ore 19.30

Arena del Sole, Via Indipendenza 44, Bologna

Sala Leo de Berardinis