Un doppio, un doppio senso, un senso doppio. Un dualismo che genera una comicità oscura che non si piega a una lettura uni direzionale, ma che si propone come una sintesi di due eventi contemporanei. Al Teatro del’Orologio ci si sdoppia in due.
Una modalità bilingue, che si arrampica su una scala oscillante di senso e risate, promette al pubblico una riflessione che però arriva solo dopo la comprensione.
La difficoltà dello spettacolo del “Doppio senso unico”, non sta nella sua interpretazione ma nella sua esperienza. Un esperire la profondità del testo linguistico che il duo teatrale, Luca Ruocco e Ivan Talarico, i fondatori della Compagnia, propone allo spettatore.
Prima tappa di una trilogia tutta basata sul “senso”, la “Variante EK” è un esperimento teatrale singolare, che gioca pericolosamente con l’improvvisazione e con la personalità del pubblico che viene trattato organicamente.
Scegliendo il contatto diretto con il soggetto pensante dell’equazione attore spettatore, il duo rischia grosso. Non si sa mai quale persona uscirà dal cilindo, a meno che non sia tutto preconfezionato. Ma l’arte dell’improvvisazione sta anche in questo: nel saper affrontare l’imprevisto.
Oggi tocca alla seconda esperienza, “GuFi”, seguita dall’ultima tappa “Operamolla”. Una scommessa, per ora, riuscita benissimo.