Il tema dell’integrazione del “diverso” è molto caro al regista e coreografo che ha vissuto un’infanzia complessa per le sue origini africane in una Italia che all’epoca non era pronta a comprendere l’altro. Si evince l’emergenza umanitaria relativa ai clandestini che sta vivendo tutta l’area Mediterranea, si pone l’accento sull’odissea di chi nel mare vede il futuro e nel mare ripone tutte le sue speranze, le speranze di chi vorrebbe solo poter vivere una vita serena con chi ama…
L’autore, fortemente stimolato dal proprio vissuto, formula una personale e suggestiva ipotesi: e se il poema fosse un racconto sentimentale autobiografico e le protagoniste femminili dell’opera fossero tutte alter-ego della stessa autrice?
Potrebbe sembrare un’ipotesi folle eppure questa teoria è sostenuta da alcuni tra i più im- portanti esperti in poemi epici e da accreditati letterati del ‘900 come Samuel Butler, Ro- bert Graves e L.G. Pocock.
Il linguaggio coreografico è la physical dance, risultato di una fusione di tecniche classiche e contemporanee contaminate con la danza etnica, le tecniche circensi, l’acrobatico e le arti marziali.
13 e 14 Febbraio 2016
sabato h 21 – domenica h 18
MVULA SUNGANI PHYSICAL DANCE