Home teatro “Buon anno ragazzi”, quanto siamo disposti a distruggere prima di rivelarci?

“Buon anno ragazzi”, quanto siamo disposti a distruggere prima di rivelarci?

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Dal 12 maggio al 1 giugno 2017 in via Pier Lombardo 14, Milano, di Francesco Brandi e Raphael Tobia Vogel

 

Giacomo, detto Giacomino, si ritrova a trascorrere la notte di capodanno in solitudine. Sofia, sua figlia, dorme e lui, scrittore e insegnante precario, cerca di proseguire con la stesura del suo libro, senza però nessuna storia da raccontare perché da quando sua moglie Silvia ha deciso di andarsene, lui ha perso ogni ispirazione. Fino a quando non suona il campanello. È Bobby, il tramviere dalla dualità prorompente: per metà spacciatore e per l’altra amico fidato. Non ha intenzione di lasciare Giacomo da solo l’ultimo dell’anno e Giacomo non ha intenzione di trascorrere la serata in sua compagnia. Più Giacomino vuole rimanere da solo, più il suo campanello inizia a suonare e più la sua casa inizia a popolarsi. Intrappolati in casa senza via d’uscita, sua mamma, suo papà, Silvia, Bobby e Giacomo si ritrovano tutti assieme a dover fare i conti ognuno con la propria coscienza. È il momento di portare i famosi nodi al pettine, di mettersi a nudo almeno di fronte alle persone a loro care. La comunicazione è ormai stata interrotta per troppo tempo ed è giunta l’ora di ristabilirla. Ma, quanto siamo disposti a distruggere del nostro nido prima di vedere cadere le maschere?

 

Scenografia semplice e familiare: un divano, un tavolo e una televisione. Luci e musiche appropriate e regolate in base all’intensità della scena. Un Francesco Brandi ironico, dolce, preoccupato, ma soprattutto esplosivo.

 

Una commedia dai toni comici che celano amarezza e malinconia. Uno humor che fa scaturire risate spontanee accompagnate da riflessioni profonde che portano a guardarsi dentro. Dialoghi vivi e spontanei. Sembrerà di entrare nella casa dei personaggi per vivere con loro il momento finale della verità e ci si sentirà inevitabilmente coinvolti. Le difficoltà riscontrate dai personaggi nella realizzazione di loro stessi e dei loro sogni rispecchia perfettamente la situazione dei giovani d’oggi, schiacciati la maggior parte delle volte più dalle loro paure fittizie che dalla realtà. Uno spettacolo vero, da non perdere, da guardare col cuore.

Carol Testori