Continua al Teatro Niccolini di Firenze la rassegna ‘Alluvione. 50 anni dopo’ promossa dalla Fondazione Teatro della Toscana. Dopo Sotto una gran piova d’acqua… e Fincostassù, giovedì 17 novembre, ore 21, debutta in prima nazionale 4 novembre ’66. Una produzione C.A.M.A.
Il sarcasmo fiorentino, di cui l’autrice, Paola Presciuttini, e l’interprete, Gionni Voltan, sono rappresentanti per ragioni di ‘nascita, cultura e scelta’, quello stesso spirito che ha permesso alla città di non soccombere al disastro, è l’imbarcazione con la quale 4 novembre ’66, regia di Mario Mattia Giorgetti, naviga sulle onde limacciose di una storia che non verrà mai raccontata abbastanza.
L’Arno tracima una volta ogni cento anni dalla notte dei tempi, il fiume è la base della cultura e della storia della città, l’ha aiutata a crescere, l’ha invasa e distrutta, passa silenzioso sotto le gambe larghe dei ponti come un testimone discreto.
Provare a raccontare l’alluvione di Firenze del 1966 è un modo per coltivare la memoria collettiva, tessuto e trama di ogni convivenza civile. 4 novembre ’66, in prima nazionale al Teatro Niccolini di Firenze giovedì 17 novembre, ore 21, intende sensibilizzare i cittadini e le autorità a un tema tanto importante qual è quello del rapporto con l’ambiente e renderci consapevoli della nostra interdipendenza con gli elementi della natura. Attraverso il ricordo di un evento che ha visto una città, una nazione e il mondo intero uniti con l’obiettivo comune di salvare un luogo che è patrimonio di tutta l’umanità. La produzione C.A.M.A. è il terzo appuntamento con la rassegna ‘Alluvione. 50 anni dopo’, promossa dalla Fondazione Teatro della Toscana, dopo Sotto una gran piova d’acqua… e Fincostassù.
Il testo di Paola Presciuttini racconta quindi una storia del passato ben conosciuta nel mondo, ma è anche un monito per il futuro, considerate le catastrofi ambientali che si sono susseguite nel tempo e che continuano ancora oggi. Perché, dopo millenni di convivenza con i fiumi, non abbiamo ancora imparato il rispetto per la loro potenza e per il loro carattere.
Gionni Voltan, diretto da Mario Mattia Giorgetti, è la voce di quella pagina catastrofica. 4 novembre ’66 non è però solo la commemorazione di un triste evento di cronaca: la storia viene rivissuta da una serie di personaggi immaginari, ma possibili, fino ad arrivare all’Arno stesso, il fiume bizzarro, invadente, come lo sono tutti i fiorentini.
Durante lo spettacolo vengono anche proiettate immagini di quei fatti, fotografie catastrofiche, talvolta anche singolari, impreviste, sempre ‘autenticamente’ fiorentine, che furono registrate in quel novembre del ’66. Come il beffardo cartello di una trattoria del centro, affisso all’indomani dell’alluvione: “Stasera Umido!”
Firenze reagì con forza, dignità e ironia. Una risposta scanzonata, naturale e spontaneamente ‘civile’.