Non un semplice figlio d’arte…ma un doppio figlio d’arte.
Emanuele Salce si trova sulle spalle un duplice, pesante, fardello di notorietà: quello di suo padre naturale, il regista Luciano Salce, e quello del secondo marito di sua madre e suo padre adottivo, Vittorio Gassman.
Un’eredità ingombrante e sicuramente difficile da gestire, raccontata alla perfezione in Mumble Mumbe, spettacolo di Emanuele Salce e Andrea Pergolari che andrà in scena domenica 5 febbraio, alle 17.30, al Rivellino di Tuscania, nell’ambito della stagione curata da Ar Spettacoli di Alessandro Rossi, con la partnership di Carramusa Group e Mente Comica, ed il patrocinio del Comune di Tuscania.
Il racconto, ironico e dissacrante, rivela, con toni intimi e coraggiosi, la tragicomica confessione di un orfano d’arte attraverso la descrizione di due funerali… e mezzo.
L’autore con l’arguzia ed il talento che lo contraddistinguono diventa, sul palco, il narratore di tre morti: la prima, quella del regista Luciano Salce, la seconda quella di Vittorio Gassman e, infine, la terza, metaforicamente, la sua.
La trama si dipana tra un susseguirsi di ricordi surreali a tratti, grotteschi, scampoli di una vita vissuta con due papà straordinari che diventano la tangibile testimonianza di un orfano d’arte che si trova a vivere in un mondo assurdamente logico e del quale cerca di dare la sua personalissima interpretazione.