Maria Laura Baccarini, accompagnata dal violinista Régis Huby, porta in scena nel concerto/spettacolo Gaber, io e le cose – al Piccolo Eliseo dal 17 al 21 febbraio – un percorso personale e intimo all’interno della sconfinata opera di Giorgio Gaber. Un viaggio che, tra la molteplicità di argomenti trattati nel teatro canzone di Gaber e Sandro Luporini, sceglie di parlare dell’Uomo, dei rapporti con la famiglia, con lo Stato, delle relazioni con l’altro sesso e dell’amore.
Spiega Maria Laura Baccarini: «È rischioso usare la poesia? Definire un linguaggio “poetico”, oggi, è come nascondersi dietro qualcosa che il mondo moderno tende a definire con un’altra parola: “incomprensibile”. Gaber e Luporini, per fortuna, dimostrano esattamente il contrario. Attraverso la poesia del loro linguaggio, parlano con chiarezza e lucidità disarmanti, toccano il sentimento romantico senza autocompiacimento, vanno al centro esatto, preciso, spaccato di ogni questione dell’esistenza. Vanno al cuore. Quello che è certo è che il titolo di questo concerto, Gaber, io e le cose, oltre a citare la mia canzone preferita, dice in sintesi quello che Gaber rappresenta per me: attraverso le parole scritte da lui insieme all’inseparabile Sandro Luporini, metto a nudo l’essere umano dei nostri tempi, il suo cuore, la sua identità persa e ritrovata, analizzando in modo un po’ spietato le sue responsabilità. C’è la mia vita, la mia coscienza, la mia speranza, la fede nell’UOMO nonostante tutto».
Piccolo Eliseo
17 – 21 febbraio 2016