Al Teatro Ghione è in scena dal 19 al 30 aprile il noto capolavoro del poeta e drammaturgo irlandese Samuel Beckett ”Aspettando Godot”.
Claudio Boccaccini dirige lo spettacolo, gli attori sulla scena sono Pietro De silva, Felice Della Corte, Roberto Della Casa,Riccardo Barbera e Franscesca Cannizzo.
”Aspettando Godot” è certamente tra le più celebri pièce del ‘900, oltre che tra le più enigmatiche. Un vero rompicapo che ha spinto innumerevoli critici testardi a versare fiumi d’inchiostro nello sforzo di assegnarle un interpetazione finale, come a ”strozzare” lo spettacolo tra le tenaglie di un senso e un significato definito, da cui l’opera ripetutamente si svincola lasciando ancora aperta la soluzione dell’enigma.
La messa in scena al Teatro Ghione non ha la pretesa di gettare un nuovo sguardo sull’opera, nè tantomeno riaprire il circolo vizioso dell’interpretazione, piuttosto di mostrare a un pubblico più ampio e forse giovanile il capolavoro Beckettiano rompendo lo schema per cui Beckett, che certamente è un autore complesso, debba rivolgersi esclusivamente a un pubblico dotto e sofisticato. Come scriveva Carlo Fruttero, scrittore e traduttore dell’edizione Einaudi di ”Aspettando Godot”: “Non c’è dubbio che, a un certo livello, Aspettando Godot sia una commedia, e una riuscitissima commedia [..] Sul piano del divertimento si tratta di un vero gioiello”. Difatti l’adattamento di Claudio Boccaccini non dimentica questo aspetto, nonostante la fedeltà al testo originale opti per qualche taglio e semplificazione oltre che per l’utilizzo di un linguaggio più diretto e naturale. Senza stravolgimenti viene così lasciato spazio alla risata e alla godibilità, senza abbandonare la forza travolgente che l’opera ha di ingarbugliare la mente dello spettatore obbligandolo alla riflessione su cosa abbia visto. Poco da dire sugli attori che interpretano con esperienza e talento le proprie parti, in special modo Riccardo Barbera che dimostra essere attore duttile e carismatico. La scenografia cupa e accattivante salta subito all’occhio per la sua belleza, al centro è posto l’albero, unico elemento paesagistico realizzato da Danilo Ciancolini, ai piedi dell’albero sono rovesciati sacchi dell’immondizia che caricano la scena con un atmosfera di povertà e decadenza dai toni contemporanei.
Edoardo Latessa