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La palestra della lingua. Al Florian di Pescara sconfinato palcoscenico che arriva fino a Berlino

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Appuntamento da non perdere venerdì 15 e sabato 16 maggio alle ore 21 al Florian Espace di Pescara con “l”Europa è qui”: direttamente da Berlino Selbstbezichtigung / Autodiffamazione della compagnia italo-tedesca Barletti-Waas, uno spettacolo di Peter Handke, con Lea Barletti e Werner Waas; musica Harald Wissler.
Questo appuntamento si inserisce nella sezione della programmazione di Florian Flussi dedicata agli autori teatrali europei, come il drammaturgo norvegese Jon Fosse, autore di “Inverno”, a cura di Vincenzo Manna e Anna Paola Vellaccio che ha aperto lo scorso febbraio il cartellone di Flussi; o come il prossimo “Le regole del saper vivere nella società moderna” dell’autore francese Jean-Luc Lagarce della compagnia AttoDue. “Selbstbezichtigung/Autodiffamazione” è un gioco che sospende, almeno per la durata dell’esperienza comune di sessanta minuti, i confini fra spettatori e attori. Un grosso ruolo gioca in questo la mancanza totale di azioni narrative e l’esporsi degli attori come rappresentanti dell’umanità radunata per l’occasione, insieme alla loro capacità di lasciarsi guardare nel loro rapporto con il testo che risulta stranamente familiare e inquietantemente conosciuto a tutti.
La compagnia internazionale, di comprovato valore, metterà dunque in scena un esperimento insolito per il territorio abruzzese data la versione bilingue (italiano e tedesco con sovrattitoli in italiano) in cui sarà presentata la pièce.
La scelta del bilinguismo, con gli “abiti” linguistici diversi dei due attori, fatti di suoni, ritmi, tonalità e musicalità differenti, rende visibile l’estraneità fra i due, che si presentano nudi, lei solo con le scarpe, lui con cappello e orologio. Stanno fermi, a lungo, imbarazzati e disinvolti assieme. Una volta assunti abiti “civili”, inizia un flusso alterno (lei-lui) di affermazioni, di auto-descrizioni (o diffamazioni, appunto) di chi fa i conti con se stesso. La lingua, dunque è vista come abito e abitudine, frutto dell’educazione, che ci viene fatta indossare quasi “per forza”. Una lingua che cerca sempre attraverso cumuli di affermazioni che procedono per assonanze, contrasti, negazioni di tirare fuori dal guscio l’indicibile.
Lo spettacolo mostra in tal modo che cosa è la lingua, cosa può essere, producendo contemporaneamente un potenziale di pensiero non integrabile e non camuffante, ma essenziale, agonistico e provocatorio: qualcosa di cui il nostro presente ha bisogno.
Alla fine, dopo quel fiume di parole che tutto travolge, non restano che loro due, una coppia come tante altre: con la difficoltà del rapporto di coppia, con l’impossibilità del rapporto di coppia.

Dopo lo spettacolo per “Incontri a Teatro” seguirà un colloquio con la compagnia a cura di Paolo Verlengia, esperto in Storia del Teatro e dello Spettacolo.

Si consiglia vivamente la prenotazione ai numeri:
085/ 4224087 085/ 2406628 393/ 9350933
Biglietti: intero 10.00 euro, ridotto 8.00, ridotto speciale 6.00 (per artisti e per allievi delle scuole di teatro).