Home teatro “La voce umana”. L’amore di Jean Cocteau in scena al Brancaccino

“La voce umana”. L’amore di Jean Cocteau in scena al Brancaccino

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Dedicato a Shakespeare in occasione dei suoi 400 anni “L’amore è pura follia, e merita una stanza al buio e una frusta come per i pazzi. Il solo motivo per cui gli innamorati non vengono puniti e curati è perché questo tipo di pazzia è talmente diffuso, che chi dovrebbe frustare è a sua volta innamorato” (As you like it)

 

Nulla è più drammaticamente attuale delle tragedie per amore. L’amore è pazzia e l’abbandono è il vuoto. Così Cocteau rappresenta l’Amore in un testo nel quale, ancora oggi, tutti ci possiamo rispecchiare.Così come per Shakespeare, l’innamorato è un folle chiuso nella sua prigione, vittima della sua stessa follia masochistica.Ho trasportato l’ “amante dolorosa” di Cocteau in una dimensione contemporanea incastrando il personaggio nell’ingranaggio emotivo infernale di una routine quotidiana. Una “donna sull’orlo di una crisi di nervi” che, straziata per l’abbandono dell’amante, vive in un suo spazio fermo nel tempo, invasa dai mezzi di comunicazione. Uno spazio dominato da un totem sacrificale. Una lapide meccanica a cui la protagonista si aggrappa ostinatamente nella speranza di cancellare tracce, azioni, odori, ricordi, della persona amata. La sua condizione, ad uno sguardo distaccato, non può che svelare l’involontaria comicità dei nostri comportamenti, l’assurdità dei nostri processi interiori. Condannando l’ipocrisia dei nostri rapporti sentimentali. Dal tragicomico al dramma. Dalla farsa alla tragedia. Questo esperimento teatrale ci dà l’opportunità per un dialogo contemporaneo con Cocteau sul buio esistenziale ed il vuoto interiore causati dall’amore.

27 – 30 ottobre 2016

dal giovedì al sabato ore 20.00; domenica ore 18.00