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L’Eternità Dolcissima di Renato Cane illumina il Brancaccino

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Al teatro Brancaccino di Roma è in scena dal 3 al 6 novembre ”L’eternità dolcissima di Renato Cane” scritto da Valentina Diana, con Marco Vergani e la regia di Vinicio Marchioni. Lo spettacolo ci racconta la morte, un argomento scomodo e spesso disturbante; il valore della morte per l’uomo, specialmente come essa è vissuta oggi dalle società occidentali, consumistiche e acritiche dove è preferibile distogliere lo sguardo e il pensiero da ciò che fa orrore. Il testo di Valentina Diana intelligente e graffiante, non rinuncia ad alleggerire il peso di un argomento così forte e profondo grazie ad un ironia sottile e feroce, che tuttavia non tradisce l’originaria intenzione di assumere una posizione critica sul presente.

L’unico protagonista dell’opera è Renato Cane, interpretato da un giovanissimo e magistrale Marco Vergani. Renato è un uomo qualunque, con un lavoro qualunque che non ama e una famiglia indifferente, anche Renato è indifferente alla vita, difatti egli non ”Vive” ma lascia che la propria esistenza scorra agevolmente senza troppi interrogativi. Inaspettatamente Renato scopre di avere il cancro, l’approssimarsi della morte lo risveglia, gli rammenta che esiste la vita. La condizione del condannato a morte libera Renato dalle ansie e dalle problematiche dei vivi, gettandolo in un’ideale, per quanto, astratta serenità. Eppure il testo sembrerebbe ancor più radicale, la spinta provocatoria dell’opera giunge a declassare la morte stessa a semplice merce. Si apre un immaginario, quanto apocalittico spiraglio in cui anche qualcosa di indesiderabile come la morte possa diventare una ”merce” desiderabile. Renato Cane difatti compra la propria eternità, seppure con qualche perplessità convinto dall’ambiguo personaggio del ”Nano”; neanche la morte è risparmiata dalle logiche di mercato che spingono inconsapevolmente l’uomo ad un isterico consumo. Marco Vergani unico interprete, esibisce il proprio eccezionale talento dimostrando grande maturità artistica; un attore a tutto tondo in grado da solo di interpretare diversi personaggi ognuno caratterizzato eccezionalmente, non può vista la giovane età che meritarsi un grande elogio. Uno spettacolo intenso, che stimola una riflessione attenta e profonda su quanto visto e sulle nostre vite.