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Lucio Dalla, un eroe che brilla a Sorrento

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Era lì dove il mare luccica che Lucio se ne stava quella sera…la sua imbarcazione rotta , così “costretto”  a fermarsi nella splendida Sorrento. Nella stanza di quello che fu uno dei grandi tenori, Enrico Caruso. Così ad accompagnare la notte, quella splendida vista e i ricordi che quella stanza emanava. La malinconia, la bellezza, gli addii, tutta la forza di un ricordo rappresentato in una catena, che si perde in quel meraviglioso mare.

Ed è così che al Teatro Vascello, per la regia e la coreografia di Mvula Sungani ,dal  24 al 26 novembre viene rappresentata Caruso, una delle più belle canzoni italiane di tutti i tempi, un dipinto che Lucio Dalla ci ha lasciato in eredità, freschissimo tra l’altro.

Fa un certo effetto, tra luci soffuse e rumore del mare risentire la voce di Dalla, che occupa il teatro intero, senza lasciare spazio a nessuna immaginazione. Lucio è lì, Sorrento, il mare, Caruso. Accompagnato da una straordinaria performance musicale dei Unavantaluna, gruppo siciliano che riesce a “recitare” e riproporre alcune canzoni del “fantasista” bolognese, in lingua siciliana. E a fare da contraltare risuonano canzoni tipiche siciliane, una su tutte ” Mi votu e mi rivotu” antico canto d’amore struggente. La malinconia e la bellezza delle musiche di Lucio Dalla sono nel ballo affidate alla grazia dell’etoile Emanuela Bianchini, accompagnata dalla Mvula Sungani Physical Dance.

Perchè andare a vedere e sentire Caruso? Paradossalmente lo spettacolo ci ricorda che Lucio Dalla non c’è più, che alla musica italiana manca il suo numero 10, ma che la sua eredità come dipinti preziosi vanno custoditi, restaurati e mostrati al pubblico per donare bellezza.

Graziella Balestrieri

Redattrice per il Manifesto e Rockon