Fino al 13 novembre, il Teatro Vittoria presenta “Mar del Plata“, gli “angeli del rugby” che osarono sfidare il regime argentino di Claudio Fava ed interpretato da Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo, Fabio Bussotti, Andrea Paolotti, Tito Vittori e con Edoardo Frullini, Fiorenzo Lo Presti, Giorgia Palmucci, Alessandro Patregnani, Guglielmo Poggi, con la regia di Giuseppe Marini.
Claudio Fava racconta una storia vera, quella della squadra La Plata Rugby, un gruppo di ragazzi come tanti altri che negli anni ’70 è stato vittima incolpevolie dell’enorme caccia alle streghe perpetrata dal Comandante Videla, e della sua dittatura militare.
Vittime taciute di uno sterminio silenzioso, senza neanche il diritto di saperne il motivo, anche se di motivi ce ne erano. L’unico sopravvissuto è Raul Barandiaran, che resta testimone della violenza che può raggiungere il genere umano. Da un lato, la violenza senza posa, senza reale motivo della dittatura, dall’altra la rabbia, l’ardore e il coraggio di ragazzi giovanissimi capaci di rifiutare una via d’uscita sicura e rimanere a combattere sul campo da gioco, portando a termine il campionato di quel nobile sport che è il Rugby. Si, perchè nel rugby “una volta sceso in campo non puoi fuggire o nasconderti, devi batterti con coraggio, lealtà e altruismo”. Nel campo da gioco, così come fuori, questi ragazzi si sono fatti portavoce di una titanica lotta contro l’indifferenza e l’omertà. Il grande pathos con cui viene recitata questa opera è in grado di trasportare lo spettatore, commuoverlo, farlo arrabbiare, fargli vivere sulla propria pelle il dolore e la rabbia di quei giovani uomini che hanno preferito battersi l’uno affianco all’altro piuttosto che scappare. Fava ci racconta una terra meravigliosa e malata, un’Argentina molto simile all’Italia, perchè l’odio non conosce confini, le carogne ammazzano sia aldiquà che aldilà dell’oceano.
