Home oltre Roma “Pantani”, perché non si può dimenticare…

“Pantani”, perché non si può dimenticare…

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Si conclude sabato 12 e domenica 13 marzo all’Arena del Sole con Pantani, già premio Ubu come Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica, “Vieni e vedi, città, la tua gioia ti attende”, la “personale” del Teatro delle Albe organizzata da ERT in collaborazione con Centro La Soffitta – Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e che si è in gran parte sviluppata lo scorso novembre. In programma anche un incontro per la presentazione del libro Ermanna Montanari: fare – disfare – rifare nel Teatro delle Albe (sabato ore 16) e un’asta di biciclette promossa dall’associazione L’Altra Babele (sabato ore 18, domenica ore 14).

La compagnia ravennate, da sempre attenta al legame con il territorio, i suoi abitanti e il loro linguaggio, porta in scena con la regia di Marco Martinelli, una veglia funebre dai tratti onirici, per ripercorrere le imprese di questo eroe del ciclismo italiano: dai trionfi al Giro d’Italia e al Tour de France, fino alle accuse di doping a Madonna di Campiglio.

Dodici anni fa, il 14 febbraio 2004, Marco Pantani viene ritrovato senza vita in un residence di Rimini. Aveva appena compiuto 34 anni. Cosa si cela dietro il campione adulato, l’icona di chi ha fatto rinascere il ciclismo come sport dell’impresa e della fantasia, e il morto di Rimini che giaceva in mezzo alla cocaina nei panni di un vagabondo? Attorno alle figure di Tonina e Paolo, i genitori di Marco, che hanno sempre chiesto giustizia per la memoria del figlio, Martinelli mette in scena una sorta di rito antico, per dare voce ai genitori di Marco, alla costante ricerca della verità. «Non lo so quello che è successo a Madonna di Campiglio – afferma Tonina Pantani – ma scoprirò la verità. Pagherò se c’è bisogno, ma lo verrò a sapere, perché è là che gli è piombata addosso la vergogna, e di quello è morto».

Lo spettacolo è capace di svelare i sentimenti ancora vivi di quella terra, la Romagna, che ha conosciuto da vicino “lo scalatore che veniva dal mare”, senza tralasciare le incongruenze del caso giudiziario e gli aspetti più tristi e bui del mondo dello sport. Le parole dei genitori del ciclista-mito rivelano contraddizioni intorno alla tragica vicenda della morte, ancor prima delle stesse indagini, riaperte infatti poco dopo il debutto dello spettacolo.

Pantani costruisce attorno a questo anelito di giustizia un affresco dell’Italia degli ultimi trent’anni, l’enigma di una società malata di delirio televisivo e mediatico, affannata a creare dal nulla e distruggere quotidianamente i suoi divi di plastica.

12 e 13 MARZO Sala Leo de Berardinis, Arena del Sole, Bologna

Sabato 12 ore 19.30 | domenica 13 ore 16