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Quando il mito ti entra in casa. “Cara Medea. Piccola Antigone” finalmente al Florian di Pescara

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Antonio Tarantino, con “Cara Medea” e” Piccola Antigone”, riporta i miti nella nostra storia recente , nei sobborghi di città degradate o distrutte dalla guerra. Il risultato è un viaggio in quella modernità che ci abita, ci lacera e ci pone tante domande, una per tutte: l’altro. Le protagoniste di queste storie vomitano parole feroci e banali per sfuggire , spesso, al dolore di un vivere quotidiano che le stringe in una morsa inesorabile e le paralizza. “Piccola Antigone” è la storia di una prostituta che incontra un cliente che si svelerà essere poi Edipo, suo padre. In “Cara Medea”, la protagonista è un’ex deportata ,rinchiusa in un lager dopo aver ucciso i figli, che percorre un’Europa post bellica per raggiungere il suo Giasone a Pola.
Scrive Teresa Ludovico nelle note di regia: “Nel 1982 ho visto lo spettacolo” Stabat Mater” di Antonio Tarantino , interpretato da Piera Degli Esposti , e sono rimasta folgorata da quel potente flusso di parole fatte di carne . Una scrittura magistrale che mi affascinava e mi intimoriva. Ho avvicinato il testo di ” Cara Medea” e “Piccola Antigone” lentamente , cercando di assorbirlo ritmicamente e ,quando mi sono lasciata andare, tutto è stato più semplice. Questi personaggi , spesso portatori di mitiche ferite, chiedono all’attore di essere incarnati così ,come si presentano: nudi e crudi, senza nessun giudizio. Frequentando un laboratorio di drammaturgia condotto dall’autore, ho compreso la sua necessità di scorticare le belle parole per trovare la voce, magari rauca, di quella umanità che ha paura dell’altro, che si sente continuamente minacciata e che vive di doppiezza. Le storie di Tarantino si svolgono in interni, in spazi chiusi, ma sono sempre il riflesso del fuori e della Storia. Con leggerezza e ironia riesce a coinvolgere lo spettatore in temi di grande impegno sociale. Un teatro politico ?!”

venerdì 4 NOVEMBRE alle ore 21
al FLORIAN ESPACE