Caligola. Il matto del cavallo. O forse qualcosa di più. Almeno secondo Albert Camus, e Svetonio, dai quali è partito Gennaro Duccili per creare Caligola, o dell’impossibile, in scena il 23 agosto alla Villa Adele di Anzio (Roma) per il Teatro della luce e dell’ombra. Chi è Caligola?, si chiede il protagonista e regista. Il “mostro” che la letteratura e una certa storia ci hanno tramandato? L’imperatore romano che Svetonio nel suo “Vite dei Cesari” dipinge come folle e sanguinario? Un tiranno che, in preda ad una narcisistica smania di potere, fece senatore il suo cavallo per sottolineare il totale disprezzo nei confronti del senato? O Caligola è, invece, un personaggio visionario che, irrimediabilmente segnato dalla morte della adorata sorella amante Drusilla, si tortura nella ricerca dell’Impossibile cadendo in un gorgo di disperazione e crudeltà? Caligola è, forse,un po’ tutto questo ma anche, e sicuramente, molto di più. La messa in scena di Gennaro Duccilli regista-interprete di “Caligola” mantiene come corpo centrale il bellissimo testo teatrale di Albert Camus ma ha, come prologo, un rito Isiaco officiato dallo stesso Caligola, in vesti egizie, sul lago di Nemi dove l’imperatore fece costruire due gigantesche navi: una tempio, l’altra palazzo. Il lago di Nemi era lo specchio di Diana-Iside-Drusilla, l’amatissima sorella-amante-Dea la cui morte cambierà il destino di Caligola. Caligola, regista e protagonista, fa alzare il fondale e il mondo tutto diventa un palcoscenico. Inizia la messinscena dell’ossessivo ed estremo tentativo umano di raggiungere l’Impossibile. E tutti quanti noi non siamo che pubblico.
Info: www.teatroluceombra.com