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Tornano a Roma “I Monologhi dell’atomica” di Elena Arvigo

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Il Teatro di Villa Torlonia ha ospitato i Monologhi dell’atomica di e con Elena Arvigo. Lo spettacolo racconta due eventi tragici della storia dell’umanità: il lancio della bomba atomica sulla città giapponese di Nagasaki il 9 agosto 1945 e l’esplosione della centrale nucleare di Cernobyl, in Ucraina, il 26 aprile 1986. Il testo è tratto da Preghiere per Cernobyl di Svetlana Aleksievič e Racconti dell’atomica di Kyoko Hayashi. Si inserisce all’interno del progetto “Le imperdonabili”, in cui la Arvigo studia la figura della donna in relazione alla guerra, partendo dal mito di Elena di Troia fino ad arrivare ai giorni nostri.

I quattro monologhi si snodano in un’ora, in cui le voci di persone comuni di ogni età che hanno vissuto i fatti sulla propria pelle. Una narrazione intensa che si sviluppa attraverso il ricordo privato, l’esperienza personale, i sentimenti e i pensieri intimi. I confini della dimensione individuale, però, si superano. Il racconto episodico si rivela strumento universalmente valido per la comprensione di una condizione umana condivisa. I monologhi si richiamano l’un l’altro: costante si impone il senso di ingiustizia e di impotenza, il dolore, lo spaesamento; allo stesso modo, la consapevolezza che «la felicità è una cosa semplice», per la donna di Cernobyl come per la studentessa di Nagasaki.

Il ritmo insolito con cui vengono pronunciate le battute e l’energia concentrata della gestualità della Arvigo creano immagini solide nella mente dello spettatore. In questo modo si fa largo la riflessione sulla natura dell’uomo, il valore della vita, la morte, l’amore, le relazioni umane, le scelte. Una riflessione ancor più intensa, dal momento che ancora oggi il problema del nucleare è tutt’altro che risolto.

Lorna Massucci