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Una rassegna di teatro al femminile al Teatro Furio Camillo

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02 – 05 marzo 2017

Tre Passi di Donna
rassegna di teatro al femminile

La rassegna, ormai al quinto anno di vita, spazia dal drammatico al teatro di ricerca corporea, per dare uno spaccato dei racconti al femminile che sia al di sopra del linguaggio stesso e che racconti un universo poliedrico e senza tempo.

Appuntamento fisso di ogni primo giovedì del mese, che per l’occasione verrà declinato tutto al femminile.

Il 03 marzo Marina Romondia porterà in scena Rien ne va plus.

Protagonista è Martina, una ragazza come tante, che vive con la nonna e attraversa esperienze e scelte che segnano, come in una sequenza cabalistica, i suoi 17, 21 e 24 anni, dando via libera alla vertigine di giocare e puntare sempre di più.

Il 04 marzo la regista Valentina Versino, con Michela Mucci e BricolageDanceMovement, presenterà White Siberian.

Riempire costantemente ogni singolo spazio e tempo che viviamo ci porta sempre più verso un totale annullamento della nostra embrionale veridicità. Lo spazio del singolo è perso nella costante e indotta necessità di tutto. La perdita quindi della possibilità di singole sfumature, una condizione di freddo deserto bianco.

Il 05 marzo Martina Giuliani presenterà Gaia, uno spettacolo capace di  unire il circo e il teatro in un monologo che è in realtà dialogo fra aria e terra.

Gaia è stata uccisa dalla furia possessiva del suo ragazzo, ma non lo ricorda. È uno spirito con una storia da ricordare, da rivivere e da raccontare, così da riuscire finalmente a lib(e)rarsi in aria.

Il Teatro Furio Camillo ospiterà inoltre dal 03 al 31 marzo una mostra fotografica a cura del CSF Adams. La mostra fotografica verrà inaugurata il 03 marzo alle ore 19:30 ed avrà ingresso libero per tutta la sua durata.

Per ulteriori informazioni sulla rassegna clicca qui

05 marzo ore 11:00

Lo strampalato mondo di Alice  – MAG
Un’attrice siede a bordo palco, immersa nei suoi pensieri ed inizia ad immaginare come sarebbe interpretare il ruolo di “Alice nel paese delle meraviglie”. Lo spettacolo prende forma proprio nella sua testa, quel luogo oscuro, ma fantastico dove magie ed assurdità diventano possibili. I personaggi con i loro costumi, gli oggetti, le scenografie, le canzoni e le coreografie colorano l’oscurità dell’inconscio, la scatola nera del teatro. Durante il suo viaggio immaginario, la nostra protagonista inizia però a perdersi confondendo sempre di più la sua personalità con quella di Alice.