A Lodi
sta per iniziare il quarto weekend del Festival della Fotografia Etica.
I weekend da poco trascorsi hanno registrato un’ottima affluenza nonostante il
tempo non sempre amico e i contingentamenti, confermando la bontà di un
appuntamento pensato per i visitatori.
Le molte mostre all’aperto, hanno favorito una libera fruizione e un legame
autentico, profondo, con la città e i suoi spazi che hanno accolto le mostre di
molti grandi fotografi internazionali.
Tra gli appuntamenti che segnaliamo alle soglie di questo weekend, sicuramente
la presenza del fotografo Antonio Faccilongo che guiderà alcuni brevi
incontri alla sua mostra sia sabato che domenica. Il suo lavoro, Amore Mio
(a Palazzo Modignani), racconta in modo singolarissimo le conseguenze della
crisi palestinese sulle famiglie attraverso la storia delle mogli dei
prigionieri.
Faccilongo ha vinto il FotoEvidence Book Award edizione 2020, prestigioso
premio organizzato in collaborazione con il World Press Photo che premia ogni
anno un fotografo che dimostra, attraverso un lavoro fotografico, coraggio e
impegno nella difesa dei diritti umani. Il progetto prevede la pubblicazione
del libro, che è in vendita al Festival nel bookshop di Palazzo Barni.
Da non perdere nemmeno gli scatti di Anthony Wallace, le cui foto sono
esposte nella mostra “Hong Kong: Visioni contrastanti”. Wallace ha
vinto la sezione “Public’s choice award” nella 27esima edizione del
prestigioso premio Bayeux Calvados-Normandia, Premio per i corrispondenti di
guerra.
Passeggiando per la città di Lodi, sicuramente molti noteranno dei manifesti
particolari in cui arte e grafica si fondono. Autori di questi manifesti è il
gruppo AMPLIFIER, un laboratorio di progettazione che attraverso l’arte
si pone l’obiettivo di amplificare le voci di quei movimenti che partono dal
basso. Lavora con una comunità di partner per il cambiamento sociale, sia nel
mondo profit che in quello no-profit, per costruire simboli, linguaggi e
strategie di distribuzione che possono cambiare la narrativa nazionale.
Amplifier è stata fondata da Aaron Huey, fotografo del National Geographic ed
uno dei suoi artisti più noti è Shepard Fairey, creatore e fondatore di Obey
Clothing e Obey Giant. È conosciuto per il suo poster “Hope” che
raffigura Barack Obama, creato per le elezioni presidenziali del 2008.
Continuano poi le visite guidate da parte degli organizzatori del Festival
consueto in presenza, ma anche online.
Ma Festival poi non finisce con le mostre, ma prosegue con contenuti
multimediali.
Con l’app Videotag è possibile accedere a contenuti, interviste visite guidate
e materiali quali didascalie e testi introduttivi per meglio fruire dei
contenuti delle mostre o rivederli anche una volta finita la visita,
comodamente da casa. Scaricando l’app e attivando gli alert si viene avvisati
dei nuovi contenuti caricati e disponibili settimana dopo settimana.